{"componentChunkName":"component---src-templates-sezione-con-anticipazioni-template-it-jsx","path":"/it/vulcanico/vulcani-italia/campi-flegrei/il-bradisismo-ai-campi-flegrei/","result":{"data":{"node":{"field_data":"2023-12-29T16:17:04+01:00","field_categoria_primaria":"sezione","title":"Il bradisismo ai Campi Flegrei","field_streaming_homepage":false,"field_agenda":false,"field_titolo_esteso":"Il bradisismo ai Campi Flegrei","field_titolo_sezione_accordion":null,"drupal_internal__nid":900011499,"field_id_contenuto_originale":900011500,"field_box_primo_piano_immagine":true,"body":null,"fields":{"slug":"/vulcanico/vulcani-italia/campi-flegrei/il-bradisismo-ai-campi-flegrei/"},"field_abstract":{"value":"

I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica attiva caratterizzata dal fenomeno del \"bradisismo\": una deformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento, alternate a fasi di sollevamento più rapido, queste ultime accompagnate generalmente da terremoti superficiali e di bassa magnitudo.

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Nel 2005 è iniziata una nuova fase di sollevamento della caldera, ancora in atto. Dal 2023 si è registrato un graduale incremento nella frequenza dei terremoti. La sequenza è culminata con gli eventi del 27 settembre e del 2 ottobre che hanno avuto rispettivamente magnitudo di 4.2 e 4.0.

\r\n\r\n

Per rispondere alla crisi bradisismica in atto sono state potenziate le attività di monitoraggio del vulcano e, più in generale, sono state rafforzate le azioni di prevenzione del Sistema di protezione civile. In particolare, il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023 ha previsto misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei.

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Mappa Pianificazione speditiva Campi Flegrei

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I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica attiva caratterizzata dal fenomeno del \"bradisismo\": una deformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento, alternate a fasi di sollevamento più rapido, queste ultime accompagnate generalmente da terremoti superficiali e di bassa magnitudo.

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Nel 2005 è iniziata una nuova fase di sollevamento della caldera, ancora in atto. Dal 2023 si è registrato un graduale incremento nella frequenza dei terremoti. La sequenza è culminata con gli eventi del 27 settembre e del 2 ottobre che hanno avuto rispettivamente magnitudo di 4.2 e 4.0.

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Per rispondere alla crisi bradisismica in atto sono state potenziate le attività di monitoraggio del vulcano e, più in generale, sono state rafforzate le azioni di prevenzione del Sistema di protezione civile. In particolare, il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023 ha previsto misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei.

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Mappa Pianificazione speditiva Campi Flegrei

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Nel 2005 è iniziata una nuova fase di sollevamento della caldera dei Campi Flegrei, ancora in atto. Il valore massimo di sollevamento raggiunto, alla fine di aprile 2024, nel Rione Terra a Pozzuoli (punto di massima deformazione della caldera) è di circa 125 cm, di cui 92 cm da gennaio 2016. Da gennaio 2023 ad aprile 2024 il sollevamento registrato è di 23 cm.
\nDal 2018, tale fenomeno è accompagnato da un graduale incremento dell’attività sismica, sia nel numero di terremoti sia nella loro magnitudo.

\n

La sismicità. Nel corso del 2023, sebbene il maggior numero di eventi sia stato caratterizzato da magnitudo basse (circa il 90% degli eventi ha avuto magnitudo inferiori a 1.0), è stato registrato un nuovo incremento nella frequenza dei terremoti. La maggior parte di questi si è verificata nell’area compresa tra Astroni, Solfatara-Pisciarelli-Agnano, Pozzuoli e Golfo di Pozzuoli, con profondità massime di circa 4 km, prevalentemente concentrate nei primi 2 km. La sequenza è culminata con gli eventi del 27 settembre (Md=4.2) e del 2 ottobre (Md=4.0), localizzati rispettivamente nell’area compresa tra Bagnoli e Pozzuoli e in quella di Pisciarelli – Solfatara.
Nel 2024 l'evento maggiore, di magnitudo 3.9, si è verificato il 27 aprile.

\n

Il confronto con la crisi bradisismica degli anni ’80. La situazione attuale risulta caratterizzata da sollevamenti del suolo e terremoti di magnitudo paragonabili a quelli registrati durante la crisi bradisismica del 1982-84, mentre in termini di impatto su edifici e infrastrutture il quadro è molto diverso. La crisi degli anni ‘80 produsse danni diffusi all’edificato dell’area, in particolare nel Comune di Pozzuoli, tanto da rendere necessario l’allontanamento della popolazione dalle proprie abitazioni, del centro storico, così come del resto avvenne durante la crisi bradisismica degli anni ’70 per gli abitanti del Rione Terra. La crisi bradisismica in atto non ha comportato finora danni rilevanti. Le cause sono da ricercare nella diversa vulnerabilità degli edifici oltre che nella diversa evoluzione del fenomeno sia nella frequenza delle scosse sia nella velocità di sollevamento. Oggi le strutture dell’area sono costituite per lo più da edifici non superiori ai tre piani, prevalentemente in cemento armato o in muratura, che sono stati oggetto, dopo gli anni ’80, di interventi di adeguamento sismico. A tale proposito, con il Decreto Ministeriale dei Lavori Pubblici del 7 marzo 1981, i Comuni dell’area flegrea sono stati classificati sismici con l’obbligo di osservare la normativa tecnica per le costruzioni.

\n

Le prime azioni di risposta alla crisi. Il recente intensificarsi della crisi bradisismica, culminata negli eventi di settembre e ottobre 2023, ha reso necessario il potenziamento delle attività di monitoraggio del vulcano da parte dell’INGV e degli altri Centri di Competenza e, più in generale, un rafforzamento delle azioni di prevenzione svolte dal Sistema di protezione civile.

\n

Il parere della Commissione Nazionale Grandi Rischi. In questo contesto, il Dipartimento ha convocato più volte la Commissione Nazionale Grandi Rischi - Settori rischio vulcanico e rischio sismico chiedendole di esprimere il proprio parere sulla situazione in atto e di svolgere ulteriori analisi e approfondimenti, in considerazione della complessità del tema e della possibile evoluzione delle dinamiche del vulcano. Per avere ulteriori elementi di valutazione sono stati coinvolti anche diversi esperti nazionali ed internazionali.

\n

All’esito di queste riunioni, la Commissione ha rilevato che l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza della presenza di magma in profondità quale causa scatenante dell’attuale crisi bradisismica. Tuttavia, in assenza di evidenze di risalita magmatica, si è ritenuto di confermare “il livello di allerta giallo per il rischio vulcanico”. Si è ritenuto quindi opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei Centri di Competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del Servizio Nazionale si intensifichino ulteriormente e si preparino all’eventuale necessità di innalzare il livello di allerta.

\n

L’emanazione del decreto-legge. Parallelamente, per fornire una risposta organica agli effetti della crisi bradisismica in atto con misure di prevenzione sia strutturali sia non strutturali, il Governo ha approvato il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023, “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”, successivamente convertito nella legge n. 183 del 7 dicembre 2023. Il provvedimento definisce le azioni principali che il Sistema della protezione civile deve mettere in campo per rispondere efficacemente a una situazione di rischio complessa come quella che caratterizza l’area dei Campi Flegrei.

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Nel 2005 è iniziata una nuova fase di sollevamento della caldera dei Campi Flegrei, ancora in atto. Il valore massimo di sollevamento raggiunto, alla fine di aprile 2024, nel Rione Terra a Pozzuoli (punto di massima deformazione della caldera) è di circa 125 cm, di cui 92 cm da gennaio 2016. Da gennaio 2023 ad aprile 2024 il sollevamento registrato è di 23 cm.
\r\nDal 2018, tale fenomeno è accompagnato da un graduale incremento dell’attività sismica, sia nel numero di terremoti sia nella loro magnitudo.

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La sismicità. Nel corso del 2023, sebbene il maggior numero di eventi sia stato caratterizzato da magnitudo basse (circa il 90% degli eventi ha avuto magnitudo inferiori a 1.0), è stato registrato un nuovo incremento nella frequenza dei terremoti. La maggior parte di questi si è verificata nell’area compresa tra Astroni, Solfatara-Pisciarelli-Agnano, Pozzuoli e Golfo di Pozzuoli, con profondità massime di circa 4 km, prevalentemente concentrate nei primi 2 km. La sequenza è culminata con gli eventi del 27 settembre (Md=4.2) e del 2 ottobre (Md=4.0), localizzati rispettivamente nell’area compresa tra Bagnoli e Pozzuoli e in quella di Pisciarelli – Solfatara.
\r\nNel 2024 l'evento maggiore, di magnitudo 3.9, si è verificato il 27 aprile.

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Il confronto con la crisi bradisismica degli anni ’80. La situazione attuale risulta caratterizzata da sollevamenti del suolo e terremoti di magnitudo paragonabili a quelli registrati durante la crisi bradisismica del 1982-84, mentre in termini di impatto su edifici e infrastrutture il quadro è molto diverso. La crisi degli anni ‘80 produsse danni diffusi all’edificato dell’area, in particolare nel Comune di Pozzuoli, tanto da rendere necessario l’allontanamento della popolazione dalle proprie abitazioni, del centro storico, così come del resto avvenne durante la crisi bradisismica degli anni ’70 per gli abitanti del Rione Terra. La crisi bradisismica in atto non ha comportato finora danni rilevanti. Le cause sono da ricercare nella diversa vulnerabilità degli edifici oltre che nella diversa evoluzione del fenomeno sia nella frequenza delle scosse sia nella velocità di sollevamento. Oggi le strutture dell’area sono costituite per lo più da edifici non superiori ai tre piani, prevalentemente in cemento armato o in muratura, che sono stati oggetto, dopo gli anni ’80, di interventi di adeguamento sismico. A tale proposito, con il Decreto Ministeriale dei Lavori Pubblici del 7 marzo 1981, i Comuni dell’area flegrea sono stati classificati sismici con l’obbligo di osservare la normativa tecnica per le costruzioni.

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Le prime azioni di risposta alla crisi. Il recente intensificarsi della crisi bradisismica, culminata negli eventi di settembre e ottobre 2023, ha reso necessario il potenziamento delle attività di monitoraggio del vulcano da parte dell’INGV e degli altri Centri di Competenza e, più in generale, un rafforzamento delle azioni di prevenzione svolte dal Sistema di protezione civile.

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Il parere della Commissione Nazionale Grandi Rischi. In questo contesto, il Dipartimento ha convocato più volte la Commissione Nazionale Grandi Rischi - Settori rischio vulcanico e rischio sismico chiedendole di esprimere il proprio parere sulla situazione in atto e di svolgere ulteriori analisi e approfondimenti, in considerazione della complessità del tema e della possibile evoluzione delle dinamiche del vulcano. Per avere ulteriori elementi di valutazione sono stati coinvolti anche diversi esperti nazionali ed internazionali.

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All’esito di queste riunioni, la Commissione ha rilevato che l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza della presenza di magma in profondità quale causa scatenante dell’attuale crisi bradisismica. Tuttavia, in assenza di evidenze di risalita magmatica, si è ritenuto di confermare “il livello di allerta giallo per il rischio vulcanico”. Si è ritenuto quindi opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei Centri di Competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del Servizio Nazionale si intensifichino ulteriormente e si preparino all’eventuale necessità di innalzare il livello di allerta.

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L’emanazione del decreto-legge. Parallelamente, per fornire una risposta organica agli effetti della crisi bradisismica in atto con misure di prevenzione sia strutturali sia non strutturali, il Governo ha approvato il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023, “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”, successivamente convertito nella legge n. 183 del 7 dicembre 2023. Il provvedimento definisce le azioni principali che il Sistema della protezione civile deve mettere in campo per rispondere efficacemente a una situazione di rischio complessa come quella che caratterizza l’area dei Campi Flegrei.

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Per fornire una risposta organica alla crisi bradisismica in atto, con misure di prevenzione sia strutturali sia non strutturali, il Governo ha approvato il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023, “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”, successivamente convertito nella legge n. 183 del 7 dicembre 2023. 

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Il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023. Il provvedimento definisce le azioni principali che il Sistema della protezione civile deve mettere in campo per rispondere efficacemente a una situazione di rischio complessa come quella che caratterizza l’area dei Campi Flegrei. L’analisi della vulnerabilità delle zone edificate; l’elaborazione di un piano speditivo di emergenza dedicato al bradisismo; la definizione di un piano di comunicazione alla popolazione; la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali: sono queste le principali linee di attività in cui sono impegnati il Dipartimento della protezione civile, la Regione Campania e i Centri di Competenza con maggiore preparazione tecnica ed esperienza in questo ambito nel nostro Paese, ovvero l’INGV-OV, il Centro PLINIVS-LUPT, il Consorzio Interuniversitario Reluis, Eucentre, il CNR-IREA e il CNR-IGAG, operando in stretto raccordo con i Comuni interessati e la città metropolitana di Napoli. Inoltre, il decreto-legge prevede il potenziamento della risposta operativa territoriale di protezione civile. 

\n

Il Piano di analisi della vulnerabilità delle zone edificate. Con Decreto del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare del 26 febbraio 2024, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, è stato approvato un piano straordinario, coordinato dal Dipartimento, per l’analisi della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio e della pericolosità locale nelle zone edificate, attraverso un nuovo studio di microzonazione sismica. Le attività previste da tale Piano interessano la zona di intervento, individuata nell'ambito della pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo.

\n

Tali azioni sono finalizzate a supportare le strategie di riqualificazione sismica e a individuare le priorità di intervento sul patrimonio privato e pubblico. In questo ambito, è previsto anche un programma di potenziamento del monitoraggio sismico e delle strutture, attraverso l’integrazione delle reti gestite dall'Ingv-Osservatorio Vesuviano e dal Dipartimento della protezione civile.

\n

Il Piano di comunicazione alla popolazione. Tra le misure urgenti il decreto-legge prevede la realizzazione di un Piano di comunicazione alla popolazione, coordinato dalla Regione Campania, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei rischi, la pianificazione di protezione civile e i comportamenti corretti da adottare nelle aree interessate, con una attenzione particolare alle persone con disabilità.

\n

In particolare, il Piano si articola in macro-attività che prevedono: la realizzazione di campagne di comunicazione di sensibilizzazione e di servizio; il potenziamento e l'armonizzazione dei siti web istituzionali; lo sviluppo di una app regionale per il cittadino; l'organizzazione di incontri periodici con la popolazione e di iniziative rivolte agli istituti scolastici e alle Università delle aree interessate dal fenomeno bradisismico; la programmazione di iniziative culturali e promosse dal terzo settore; il supporto agli sportelli informativi dei comuni interessati; l'organizzazione di open day delle strutture pubbliche; la realizzazione di attività di formazione rivolta a giornalisti, volontari, dirigenti scolatici, dirigenti, funzionari e dipendenti pubblici, inclusi quelli dei comuni interessati; la progettazione, realizzazione e installazione di cartelli multilingua. 

\n

Il Piano è stato approvato con la delibera n.679 dalla Giunta della Regione Campania il 23 novembre 2023 ed è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania numero 86 del 04 dicembre 2023.

\n

La Pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo. Prevista dall’art. 4 del DL 140, tale pianificazione nasce dall’esigenza di definire una specifica strategia e delle procedure operative per rispondere agli effetti e alle possibili conseguenze del bradisismo.

\n

È predisposta dal Dipartimento della protezione civile, in raccordo con la Regione Campania, con la Prefettura – UTG di Napoli e con gli enti e le amministrazioni territoriali interessati, sulla base dei piani di protezione civile territoriali e nazionale e delle conoscenze di pericolosità elaborate dai Centri di competenza. 

\n

La verifica delle infrastrutture di trasporto e dei servizi essenziali. La Regione Campania coordina inoltre, in raccordo con i Comuni interessati, le attività di verifica e individuazione delle criticità da superare per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali e per supportare l'aggiornamento della pianificazione per il bradisismo. Con Delibera della Giunta Regionale n.7 del 10 gennaio 2024 sono state approvate le \"Misure urgenti per la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali\".

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Per fornire una risposta organica alla crisi bradisismica in atto, con misure di prevenzione sia strutturali sia non strutturali, il Governo ha approvato il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023, “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”, successivamente convertito nella legge n. 183 del 7 dicembre 2023. 

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Il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023. Il provvedimento definisce le azioni principali che il Sistema della protezione civile deve mettere in campo per rispondere efficacemente a una situazione di rischio complessa come quella che caratterizza l’area dei Campi Flegrei. L’analisi della vulnerabilità delle zone edificate; l’elaborazione di un piano speditivo di emergenza dedicato al bradisismo; la definizione di un piano di comunicazione alla popolazione; la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali: sono queste le principali linee di attività in cui sono impegnati il Dipartimento della protezione civile, la Regione Campania e i Centri di Competenza con maggiore preparazione tecnica ed esperienza in questo ambito nel nostro Paese, ovvero l’INGV-OV, il Centro PLINIVS-LUPT, il Consorzio Interuniversitario Reluis, Eucentre, il CNR-IREA e il CNR-IGAG, operando in stretto raccordo con i Comuni interessati e la città metropolitana di Napoli. Inoltre, il decreto-legge prevede il potenziamento della risposta operativa territoriale di protezione civile. 

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Il Piano di analisi della vulnerabilità delle zone edificate. Con Decreto del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare del 26 febbraio 2024, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, è stato approvato un piano straordinario, coordinato dal Dipartimento, per l’analisi della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio e della pericolosità locale nelle zone edificate, attraverso un nuovo studio di microzonazione sismica. Le attività previste da tale Piano interessano la zona di intervento, individuata nell'ambito della pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo.

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Tali azioni sono finalizzate a supportare le strategie di riqualificazione sismica e a individuare le priorità di intervento sul patrimonio privato e pubblico. In questo ambito, è previsto anche un programma di potenziamento del monitoraggio sismico e delle strutture, attraverso l’integrazione delle reti gestite dall'Ingv-Osservatorio Vesuviano e dal Dipartimento della protezione civile.

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Il Piano di comunicazione alla popolazione. Tra le misure urgenti il decreto-legge prevede la realizzazione di un Piano di comunicazione alla popolazione, coordinato dalla Regione Campania, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei rischi, la pianificazione di protezione civile e i comportamenti corretti da adottare nelle aree interessate, con una attenzione particolare alle persone con disabilità.

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In particolare, il Piano si articola in macro-attività che prevedono: la realizzazione di campagne di comunicazione di sensibilizzazione e di servizio; il potenziamento e l'armonizzazione dei siti web istituzionali; lo sviluppo di una app regionale per il cittadino; l'organizzazione di incontri periodici con la popolazione e di iniziative rivolte agli istituti scolastici e alle Università delle aree interessate dal fenomeno bradisismico; la programmazione di iniziative culturali e promosse dal terzo settore; il supporto agli sportelli informativi dei comuni interessati; l'organizzazione di open day delle strutture pubbliche; la realizzazione di attività di formazione rivolta a giornalisti, volontari, dirigenti scolatici, dirigenti, funzionari e dipendenti pubblici, inclusi quelli dei comuni interessati; la progettazione, realizzazione e installazione di cartelli multilingua. 

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Il Piano è stato approvato con la delibera n.679 dalla Giunta della Regione Campania il 23 novembre 2023 ed è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania numero 86 del 04 dicembre 2023.

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La Pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo. Prevista dall’art. 4 del DL 140, tale pianificazione nasce dall’esigenza di definire una specifica strategia e delle procedure operative per rispondere agli effetti e alle possibili conseguenze del bradisismo.

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È predisposta dal Dipartimento della protezione civile, in raccordo con la Regione Campania, con la Prefettura – UTG di Napoli e con gli enti e le amministrazioni territoriali interessati, sulla base dei piani di protezione civile territoriali e nazionale e delle conoscenze di pericolosità elaborate dai Centri di competenza. 

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La verifica delle infrastrutture di trasporto e dei servizi essenziali. La Regione Campania coordina inoltre, in raccordo con i Comuni interessati, le attività di verifica e individuazione delle criticità da superare per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali e per supportare l'aggiornamento della pianificazione per il bradisismo. Con Delibera della Giunta Regionale n.7 del 10 gennaio 2024 sono state approvate le \"Misure urgenti per la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali\".

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Il bradisismo consiste in fasi di lento abbassamento, alternate a fasi di sollevamento più rapido del suolo. Il sollevamento può essere accompagnato da attività sismica con eventi che generalmente non raggiungono magnitudo elevate, ma che, essendo molto superficiali si avvertono facilmente e possono causare danni a infrastrutture ed edifici. Per questo è importante sapere come comportarsi in caso di terremoto.

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Il bradisismo consiste in fasi di lento abbassamento, alternate a fasi di sollevamento più rapido del suolo. Il sollevamento può essere accompagnato da attività sismica con eventi che generalmente non raggiungono magnitudo elevate, ma che, essendo molto superficiali si avvertono facilmente e possono causare danni a infrastrutture ed edifici. Per questo è importante sapere come comportarsi in caso di terremoto.

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Descrizione. Il termine \"bradisismo\" deriva dal greco bradýs (βραδύς), \"lento\" e seismós (σεισμός), che significa scossa. È una deformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento (subsidenza) alternate a fasi di sollevamento più rapido. Il fenomeno è noto, anche se con caratteristiche specifiche, in diverse caldere vulcaniche nel mondo (es. Long Valley, U.s.a.; Rabaul, Papua Nuova Guinea) tra le quali quella italiana dei Campi Flegrei. Il sollevamento rapido può essere accompagnato da numerosi terremoti (sciami sismici) che generalmente non raggiungono magnitudo elevate ma, essendo molto superficiali, si avvertono facilmente e potrebbero in alcuni casi provocare danni a edifici e infrastrutture.

\n

Le cause. Le deformazioni del suolo che caratterizzano il bradisismo, a cui è associata l’attività sismica, sono legate alla dinamica vulcanica della caldera.
\nLe caldere sono strutture vulcaniche morfologicamente ribassate, diverse dal tipico vulcano con edificio a cono. Studi specifici sull’attività delle caldere indicano che i periodi di “unrest” (fase di “agitazione” di un vulcano) di lunga durata sono spesso non eruttivi, cioè le crisi bradisismiche in molti casi non culminano in un’eruzione. Tuttavia, in alcuni casi anche nelle caldere gli “unrest” possono precedere un’eruzione.
\nSulle cause del sollevamento c’è ancora dibattito all’interno della comunità scientifica. Alcuni ricercatori lo attribuiscono all’incremento delle temperature e della pressione dei fluidi presenti nel sistema idrotermale, in risposta ad eventi di degassamento dovuti anche a risalite di magma; altri ritengono, invece, che il fenomeno sia direttamente relazionato, in tutto o in parte, ad apporti di magma a livelli della camera magmatica superficiale.

\n

Gli effetti. La lenta deformazione del suolo, nella fase di sollevamento rapido a cui è associata l’attività sismica, potrebbe compromettere la funzionalità di alcune infrastrutture (come reti idriche, del gas o banchine portuali) ma anche provocare lesioni di piccola entità a elementi non strutturali degli edifici, con la formazione di crepe o la caduta di intonaci e la perdita di ortogonalità di porte e finestre, tale da pregiudicarne un’agevole apertura/chiusura. Sequenze sismiche di magnitudo significative (M=4-4.5) e con frequenze elevate (più eventi al giorno) sono in grado invece di provocare - potenzialmente - danni più consistenti.

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Descrizione. Il termine \"bradisismo\" deriva dal greco bradýs (βραδύς), \"lento\" e seismós (σεισμός), che significa scossa. È una deformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento (subsidenza) alternate a fasi di sollevamento più rapido. Il fenomeno è noto, anche se con caratteristiche specifiche, in diverse caldere vulcaniche nel mondo (es. Long Valley, U.s.a.; Rabaul, Papua Nuova Guinea) tra le quali quella italiana dei Campi Flegrei. Il sollevamento rapido può essere accompagnato da numerosi terremoti (sciami sismici) che generalmente non raggiungono magnitudo elevate ma, essendo molto superficiali, si avvertono facilmente e potrebbero in alcuni casi provocare danni a edifici e infrastrutture.

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Le cause. Le deformazioni del suolo che caratterizzano il bradisismo, a cui è associata l’attività sismica, sono legate alla dinamica vulcanica della caldera.
\r\nLe caldere sono strutture vulcaniche morfologicamente ribassate, diverse dal tipico vulcano con edificio a cono. Studi specifici sull’attività delle caldere indicano che i periodi di “unrest” (fase di “agitazione” di un vulcano) di lunga durata sono spesso non eruttivi, cioè le crisi bradisismiche in molti casi non culminano in un’eruzione. Tuttavia, in alcuni casi anche nelle caldere gli “unrest” possono precedere un’eruzione.
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Gli effetti. La lenta deformazione del suolo, nella fase di sollevamento rapido a cui è associata l’attività sismica, potrebbe compromettere la funzionalità di alcune infrastrutture (come reti idriche, del gas o banchine portuali) ma anche provocare lesioni di piccola entità a elementi non strutturali degli edifici, con la formazione di crepe o la caduta di intonaci e la perdita di ortogonalità di porte e finestre, tale da pregiudicarne un’agevole apertura/chiusura. Sequenze sismiche di magnitudo significative (M=4-4.5) e con frequenze elevate (più eventi al giorno) sono in grado invece di provocare - potenzialmente - danni più consistenti.

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La differenza principale tra la crisi bradisismica dello scorso secolo e quella attuale è nella migliore capacità tecnologica che permette di utilizzare reti di monitoraggio multiparametriche dense e ad alta sensibilità e affidabilità e di seguire lo sviluppo del fenomeno in tempo reale o quasi reale.

\n

Le attività di monitoraggio e sorveglianza dei Campi Flegrei sono assicurate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Osservatorio Vesuviano (Ingv-OV), attraverso una rete di strumentazione volta all’analisi della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle caratteristiche fisico-chimiche dei gas, che nell’insieme consentono di definire e valutare lo stato di attività del vulcano. Il monitoraggio attraverso reti strumentali multiparametriche, implementate anche grazie al contributo economico della Regione Campania, è integrato da campagne di misura periodiche sul campo e da analisi in laboratorio, che garantiscono una visione completa delle dinamiche vulcaniche. Sul sito dell’INGV-OV sono disponibili i dettagli e gli aggiornamenti sulle attività di monitoraggio.

\n

Anche l'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA) concorre al monitoraggio delle deformazioni del suolo, attraverso le analisi di interferometria radar da satellite.

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La differenza principale tra la crisi bradisismica dello scorso secolo e quella attuale è nella migliore capacità tecnologica che permette di utilizzare reti di monitoraggio multiparametriche dense e ad alta sensibilità e affidabilità e di seguire lo sviluppo del fenomeno in tempo reale o quasi reale.
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\r\nLe attività di monitoraggio e sorveglianza dei Campi Flegrei sono assicurate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Osservatorio Vesuviano (Ingv-OV), attraverso una rete di strumentazione volta all’analisi della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle caratteristiche fisico-chimiche dei gas, che nell’insieme consentono di definire e valutare lo stato di attività del vulcano. Il monitoraggio attraverso reti strumentali multiparametriche, implementate anche grazie al contributo economico della Regione Campania, è integrato da campagne di misura periodiche sul campo e da analisi in laboratorio, che garantiscono una visione completa delle dinamiche vulcaniche. Sul sito dell’INGV-OV sono disponibili i dettagli e gli aggiornamenti sulle attività di monitoraggio.

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Anche l'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA) concorre al monitoraggio delle deformazioni del suolo, attraverso le analisi di interferometria radar da satellite.

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La ricostruzione dell'andamento del bradisismo ai Campi Flegrei è stata possibile da inizio ‘800 grazie alle osservazioni compiute sulle rovine del Serapeo, mercato romano risalente al I - II secolo d.C., situato a poche decine di metri dal porto di Pozzuoli. Grazie alla datazione dei fori prodotti dai molluschi marini a varie altezze sulle colonne del Serapeo, è stato possibile, infatti, ricostruire le oscillazioni del livello del mare nel corso dei secoli, dovute al sollevamento o abbassamento del suolo. In tempi più recenti, a partire dal 1905, le tecniche di livellazione geodetica e, negli ultimi decenni, le misure satellitari (GPS e interferometria), hanno permesso di misurare con maggior precisione le variazioni del suolo e quindi di monitorare il fenomeno del bradisismo. 

\n

I primi dati forniti dalla rete di livellazione mostrano che tra il 1905 e il 1945 l’area dei Campi Flegrei è stata caratterizzata da un continuo abbassamento, pari a circa 100 cm misurati in prossimità del “Serapeo”, con una velocità media di circa 2,5 cm/anno. Successivamente si è registrata una inversione di tendenza poiché tra il 1945 e il 1953 il suolo ha ripreso a sollevarsi di oltre 50 cm in assenza di significativa sismicità. Sono seguite due crisi bradisismiche intense, rispettivamente nel 1970-1972 e nel 1982-84.    

\n

La crisi degli anni ’70. La crisi bradisismica avvenuta tra il 1970 e il 1972 fu caratterizzata da un sollevamento complessivo (iniziato nel 1968) di circa 177 cm, con una velocità massima di 6,2 cm/mese.
\nNei primi mesi del 1970 vennero segnalate numerose lesioni nei muri a secco che proteggevano il percorso della ferrovia cumana e in alcuni edifici del centro storico di Pozzuoli. I pescatori segnalarono diverse evidenze che indicavano un sollevamento del suolo, come la differente inclinazione delle passerelle dei traghetti o l’innalzamento di un arco situato nel porticciolo, sotto il quale i barcaioli da qualche mese potevano transitare stando in piedi sulle loro barche. 

\n

Il sollevamento fu accompagnato da sciami sismici con eventi di bassa magnitudo per lo più non avvertiti dalla popolazione. In particolare, furono registrate circa 2.600 scosse tra il 28 febbraio e il 30 ottobre 1970, tutte di bassa magnitudo (M<2.0), concentrate nella zona centrale di massimo sollevamento della caldera. Il 3 marzo 1970 iniziò lo sgombero del Rione Terra, in quanto molte delle abitazioni mostravano lesioni e si temeva non potessero resistere a possibili scosse sismiche più forti. Le persone allontanate dalle proprie abitazioni furono alloggiate in un ospedale e in alcuni alberghi lungo il litorale Domizio, in attesa dello sviluppo del futuro Rione Toiano. 
\nAl termine della crisi, iniziò una lenta fase di abbassamento del suolo fino a circa 21 cm rispetto al massimo sollevamento.

\n

A seguito degli eventi, fu emanata una legge speciale (n°475 del 19 luglio del 1971), che imponeva il rispetto delle prescrizioni valide per le zone sismiche di seconda categoria per le nuove costruzioni ricadenti nel Comune di Pozzuoli. 

\n

La crisi degli anni ’80. La successiva crisi bradisismica, avvenuta tra il 1982 e il 1984, raggiunse un sollevamento massimo di 179 cm, per un totale di 334 cm rispetto al 1970. La velocità di sollevamento massima fu di 14,5 cm/mese. Il sollevamento fu accompagnato da terremoti e intensi sciami sismici: nel corso dell’intero periodo di crisi, furono registrati oltre 16mila eventi, con due scosse di M=4.0. 

\n

In particolare, la sismicità divenne significativa a partire dalla primavera del 1983. Da quel momento gli edifici di Pozzuoli furono sottoposti a continue sollecitazioni sismiche sia con eventi di piccola energia, ma molto frequenti, sia con eventi più isolati di energia più elevata. Un incremento significativo dell'attività sismica si registrò tra il 4 settembre e il 4 ottobre 1983 quando si verificò un terremoto di M=4.0 con epicentro nei pressi della Solfatara e una profondità tra 2,5 e 3,0 km.

\n

L'evento produsse danni e panico nella città di Pozzuoli. Il terremoto fu avvertito in un raggio di oltre 30 km. L'intensità nell'area epicentrale (Pozzuoli) risultò del VII grado della scala MCS, mentre in parte della città di Napoli risultò del VI grado. 
\nA seguito dei danni subiti da molti edifici di Pozzuoli, per effetto delle continue sollecitazioni sismiche, anche in questa occasione fu deciso l'allontanamento di parte della popolazione che, dopo un primo periodo passato nei villaggi turistici del litorale Domizio, è stata ospitata verso nel nuovo quartiere dell'area Monteruscello. Durante gli ultimi mesi del 1984, il fenomeno diminuì di intensità e la crisi sismica si chiuse con l'evento dell'8 dicembre di M=3.8. 

\n

Dal 1985 l’attività fu caratterizzata nuovamente da una fase di abbassamento del suolo che, a novembre 2004, raggiunse il valore complessivo di circa 94 cm. Durante tale periodo si verificarono tre brevi episodi di sollevamento, nel 1989, nel 1994 e nel 2000, tutti inferiori ai 10 cm, accompagnati da sciami sismici di bassa magnitudo. 

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La ricostruzione dell'andamento del bradisismo ai Campi Flegrei è stata possibile da inizio ‘800 grazie alle osservazioni compiute sulle rovine del Serapeo, mercato romano risalente al I - II secolo d.C., situato a poche decine di metri dal porto di Pozzuoli. Grazie alla datazione dei fori prodotti dai molluschi marini a varie altezze sulle colonne del Serapeo, è stato possibile, infatti, ricostruire le oscillazioni del livello del mare nel corso dei secoli, dovute al sollevamento o abbassamento del suolo. In tempi più recenti, a partire dal 1905, le tecniche di livellazione geodetica e, negli ultimi decenni, le misure satellitari (GPS e interferometria), hanno permesso di misurare con maggior precisione le variazioni del suolo e quindi di monitorare il fenomeno del bradisismo. 

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I primi dati forniti dalla rete di livellazione mostrano che tra il 1905 e il 1945 l’area dei Campi Flegrei è stata caratterizzata da un continuo abbassamento, pari a circa 100 cm misurati in prossimità del “Serapeo”, con una velocità media di circa 2,5 cm/anno. Successivamente si è registrata una inversione di tendenza poiché tra il 1945 e il 1953 il suolo ha ripreso a sollevarsi di oltre 50 cm in assenza di significativa sismicità. Sono seguite due crisi bradisismiche intense, rispettivamente nel 1970-1972 e nel 1982-84.    

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La crisi degli anni ’70. La crisi bradisismica avvenuta tra il 1970 e il 1972 fu caratterizzata da un sollevamento complessivo (iniziato nel 1968) di circa 177 cm, con una velocità massima di 6,2 cm/mese.
\r\nNei primi mesi del 1970 vennero segnalate numerose lesioni nei muri a secco che proteggevano il percorso della ferrovia cumana e in alcuni edifici del centro storico di Pozzuoli. I pescatori segnalarono diverse evidenze che indicavano un sollevamento del suolo, come la differente inclinazione delle passerelle dei traghetti o l’innalzamento di un arco situato nel porticciolo, sotto il quale i barcaioli da qualche mese potevano transitare stando in piedi sulle loro barche. 

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Il sollevamento fu accompagnato da sciami sismici con eventi di bassa magnitudo per lo più non avvertiti dalla popolazione. In particolare, furono registrate circa 2.600 scosse tra il 28 febbraio e il 30 ottobre 1970, tutte di bassa magnitudo (M<2.0), concentrate nella zona centrale di massimo sollevamento della caldera. Il 3 marzo 1970 iniziò lo sgombero del Rione Terra, in quanto molte delle abitazioni mostravano lesioni e si temeva non potessero resistere a possibili scosse sismiche più forti. Le persone allontanate dalle proprie abitazioni furono alloggiate in un ospedale e in alcuni alberghi lungo il litorale Domizio, in attesa dello sviluppo del futuro Rione Toiano. 
\r\nAl termine della crisi, iniziò una lenta fase di abbassamento del suolo fino a circa 21 cm rispetto al massimo sollevamento.

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A seguito degli eventi, fu emanata una legge speciale (n°475 del 19 luglio del 1971), che imponeva il rispetto delle prescrizioni valide per le zone sismiche di seconda categoria per le nuove costruzioni ricadenti nel Comune di Pozzuoli. 

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La crisi degli anni ’80. La successiva crisi bradisismica, avvenuta tra il 1982 e il 1984, raggiunse un sollevamento massimo di 179 cm, per un totale di 334 cm rispetto al 1970. La velocità di sollevamento massima fu di 14,5 cm/mese. Il sollevamento fu accompagnato da terremoti e intensi sciami sismici: nel corso dell’intero periodo di crisi, furono registrati oltre 16mila eventi, con due scosse di M=4.0. 

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In particolare, la sismicità divenne significativa a partire dalla primavera del 1983. Da quel momento gli edifici di Pozzuoli furono sottoposti a continue sollecitazioni sismiche sia con eventi di piccola energia, ma molto frequenti, sia con eventi più isolati di energia più elevata. Un incremento significativo dell'attività sismica si registrò tra il 4 settembre e il 4 ottobre 1983 quando si verificò un terremoto di M=4.0 con epicentro nei pressi della Solfatara e una profondità tra 2,5 e 3,0 km.
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\r\nL'evento produsse danni e panico nella città di Pozzuoli. Il terremoto fu avvertito in un raggio di oltre 30 km. L'intensità nell'area epicentrale (Pozzuoli) risultò del VII grado della scala MCS, mentre in parte della città di Napoli risultò del VI grado. 
\r\nA seguito dei danni subiti da molti edifici di Pozzuoli, per effetto delle continue sollecitazioni sismiche, anche in questa occasione fu deciso l'allontanamento di parte della popolazione che, dopo un primo periodo passato nei villaggi turistici del litorale Domizio, è stata ospitata verso nel nuovo quartiere dell'area Monteruscello. Durante gli ultimi mesi del 1984, il fenomeno diminuì di intensità e la crisi sismica si chiuse con l'evento dell'8 dicembre di M=3.8. 

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Dal 1985 l’attività fu caratterizzata nuovamente da una fase di abbassamento del suolo che, a novembre 2004, raggiunse il valore complessivo di circa 94 cm. Durante tale periodo si verificarono tre brevi episodi di sollevamento, nel 1989, nel 1994 e nel 2000, tutti inferiori ai 10 cm, accompagnati da sciami sismici di bassa magnitudo. 

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Oggi, 6 maggio, alle 15.30, si svolge l'incontro organizzato da Comune di Bacoli, Regione Campania e Dipartimento della Protezione Civile per informare i cittadini sul fenomeno bradisismico in atto nell’area vulcanica dei Campi Flegrei. L’incontro si tiene a Bacoli presso il Parco Borbonico del Fusaro, nella Sala dell'Ostrichina.

\n

L’iniziativa, che segue quella che si è svolta l'11 aprile a Pozzuoli, si inquadra nel Piano di Comunicazione elaborato dalla Regione Campania, in raccordo con il Dipartimento nazionale nell'ambito del Decreto-Legge 140 del 12 ottobre scorso. Il Piano ha l’obiettivo di offrire alla popolazione informazioni aggiornate sulla crisi bradisismica in atto e sull'attuazione delle misure previste dal DL.

\n

Durante l'incontro, saranno fornite le risposte alle domande più frequenti dei cittadini, sia dal punto di vista scientifico sia riguardo alla più ampia risposta del sistema di protezione civile.

\n

Oltre al sindaco di Bacoli, padrone di casa, partecipano all'iniziativa, in rappresentanza delle Istituzioni, il Capo del Dipartimento della protezione civile, insieme alla Vice Capo; l'assessore regionale alla Sicurezza, Legalità, Immigrazione; il direttore generale della Protezione Civile della Regione Campania; il Prefetto di Napoli e il delegato del Sindaco Metropolitano. Per quanto riguarda gli enti di ricerca scientifica, sono presenti la direttrice del Dipartimento Vulcani dell'Ingv; il direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv; il presidente del Consorzio Interuniversitario Reluis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), il responsabile scientifico di Reluis, e il direttore scientifico del Centro di competenza Plinius. Modera l'incontro la coordinatrice dell'ufficio stampa della protezione civile della Regione Campania.

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Oggi, 6 maggio, alle 15.30, si svolge l'incontro organizzato da Comune di Bacoli, Regione Campania e Dipartimento della Protezione Civile per informare i cittadini sul fenomeno bradisismico in atto nell’area vulcanica dei Campi Flegrei. L’incontro si tiene a Bacoli presso il Parco Borbonico del Fusaro, nella Sala dell'Ostrichina.

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L’iniziativa, che segue quella che si è svolta l'11 aprile a Pozzuoli, si inquadra nel Piano di Comunicazione elaborato dalla Regione Campania, in raccordo con il Dipartimento nazionale nell'ambito del Decreto-Legge 140 del 12 ottobre scorso. Il Piano ha l’obiettivo di offrire alla popolazione informazioni aggiornate sulla crisi bradisismica in atto e sull'attuazione delle misure previste dal DL.

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Durante l'incontro, saranno fornite le risposte alle domande più frequenti dei cittadini, sia dal punto di vista scientifico sia riguardo alla più ampia risposta del sistema di protezione civile.

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Oltre al sindaco di Bacoli, padrone di casa, partecipano all'iniziativa, in rappresentanza delle Istituzioni, il Capo del Dipartimento della protezione civile, insieme alla Vice Capo; l'assessore regionale alla Sicurezza, Legalità, Immigrazione; il direttore generale della Protezione Civile della Regione Campania; il Prefetto di Napoli e il delegato del Sindaco Metropolitano. Per quanto riguarda gli enti di ricerca scientifica, sono presenti la direttrice del Dipartimento Vulcani dell'Ingv; il direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv; il presidente del Consorzio Interuniversitario Reluis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), il responsabile scientifico di Reluis, e il direttore scientifico del Centro di competenza Plinius. Modera l'incontro la coordinatrice dell'ufficio stampa della protezione civile della Regione Campania.

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Partecipa anche il Capo del Dipartimento Fabrizio Curcio

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Partecipa anche il Capo del Dipartimento Fabrizio Curcio

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Dalle ore 1.38, come segnalato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è in corso uno sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei, 47 eventi sismici con l’evento maggiore registrato di magnitudo 3.9.  

\n

In seguito all’evento la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della protezione civile.

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La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma dalle verifiche NON sono stati segnalati danni.

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Dalle ore 1.38, come segnalato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è in corso uno sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei, 47 eventi sismici con l’evento maggiore registrato di magnitudo 3.9.  

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In seguito all’evento la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della protezione civile.

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La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma dalle verifiche NON sono stati segnalati danni.

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Dalle verifiche non segnalati danni. Aggiornamento ore 8 del 27 aprile

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Dalle verifiche non segnalati danni. Aggiornamento ore 8 del 27 aprile

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\"In protezione civile non esiste una pianificazione ideale, data una volta per tutte: piani e procedure funzionano solo se sono costantemente messi alla prova, testati e perfezionati\". Così il Capo Dipartimento Fabrizio Curcio ha commentato l'esercitazione “per posti di comando” sul bradisismo svoltasi stamattina. \"Questo è ancora più vero per un'area come quella dei Campi Flegrei, - ha proseguito Curcio - dove coesistono diversi fattori di rischio ed è quindi necessario testare scenari diversi per essere pronti in caso di emergenza. Oggi l'esercitazione ha coinvolto principalmente gli addetti ai lavori, per verificare l’operatività dei centri di coordinamento e delle sale operative, e nei prossimi mesi continueremo a lavorare con il territorio per altre due simulazioni, a maggio e a ottobre, con la consapevolezza che le esercitazioni servono a far emergere possibili criticità e individuare insieme le soluzioni\".

\n

Quella che si è tenuta oggi è la prima delle tre esercitazioni di protezione civile previste per il 2024 in area flegrea, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con la Regione Campania, con il coinvolgimento della Città Metropolitana e della Prefettura-UGT di Napoli, nonché dei comuni interessati. Oltre all’attivazione delle sale e dei centri di coordinamento, la giornata di test ha previsto anche le evacuazioni di quattro plessi scolastici: l’istituto Madonna Assunta a Bagnoli nel comune di Napoli, l’istituto Paolo di Tarso a Bacoli, e le scuole San Giuseppe e Giacinto Diano a Pozzuoli.

\n

La prossima tappa del percorso esercitativo, incentrata sulle procedure operative definite dal Piano speditivo di emergenza per l’area del bradisismo, è fissata per il 30 e 31 maggio, a cui ne seguirà una terza nel mese di ottobre 2024 per testare il Piano nazionale per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei.

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\"In protezione civile non esiste una pianificazione ideale, data una volta per tutte: piani e procedure funzionano solo se sono costantemente messi alla prova, testati e perfezionati\". Così il Capo Dipartimento Fabrizio Curcio ha commentato l'esercitazione “per posti di comando” sul bradisismo svoltasi stamattina. \"Questo è ancora più vero per un'area come quella dei Campi Flegrei, - ha proseguito Curcio - dove coesistono diversi fattori di rischio ed è quindi necessario testare scenari diversi per essere pronti in caso di emergenza. Oggi l'esercitazione ha coinvolto principalmente gli addetti ai lavori, per verificare l’operatività dei centri di coordinamento e delle sale operative, e nei prossimi mesi continueremo a lavorare con il territorio per altre due simulazioni, a maggio e a ottobre, con la consapevolezza che le esercitazioni servono a far emergere possibili criticità e individuare insieme le soluzioni\".

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Quella che si è tenuta oggi è la prima delle tre esercitazioni di protezione civile previste per il 2024 in area flegrea, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con la Regione Campania, con il coinvolgimento della Città Metropolitana e della Prefettura-UGT di Napoli, nonché dei comuni interessati. Oltre all’attivazione delle sale e dei centri di coordinamento, la giornata di test ha previsto anche le evacuazioni di quattro plessi scolastici: l’istituto Madonna Assunta a Bagnoli nel comune di Napoli, l’istituto Paolo di Tarso a Bacoli, e le scuole San Giuseppe e Giacinto Diano a Pozzuoli.

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La prossima tappa del percorso esercitativo, incentrata sulle procedure operative definite dal Piano speditivo di emergenza per l’area del bradisismo, è fissata per il 30 e 31 maggio, a cui ne seguirà una terza nel mese di ottobre 2024 per testare il Piano nazionale per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei.

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\"Piani e procedure funzionano solo se sono costantemente messi alla prova, testati e perfezionati\"

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IL CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

\n

VISTO il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 recante “Codice della protezione civile”;

\n

VISTO il decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti, 17 gennaio 2018 emanato di concerto con il Ministro dell’interno e con il Capo del Dipartimento della protezione civile, con il quale è stato aggiornato il testo delle norme tecniche per le costruzioni;

\n

VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2004 recante «Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile»;

\n

VISTO, in particolare, il punto 3 della suddetta direttiva, che stabilisce i compiti, le funzioni e l'organizzazione della rete dei Centri funzionali per le finalità di protezione civile e dei Centri di competenza;

\n

VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 9 novembre 2012 recante “Indirizzi operativi per assicurare l’unitaria partecipazione delle Organizzazioni di Volontariato alle attività di protezione civile”;

\n

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2014 recante “Istituzione del Nucleo Tecnico Nazionale (NTN) per il rilievo del danno e la valutazione di agibilità nell'emergenza post-sismica e approvazione dell'aggiornamento del modello per il rilevamento dei danni, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell'emergenza post-sismica e del relativo manuale di compilazione”;

\n

VISTE le Indicazioni operative del Dipartimento della protezione civile prot. 57046 del 29 ottobre 2020, per la formazione dei tecnici della pubblica amministrazione, delle Organizzazioni di Volontariato e professionisti iscritti agli albi di ordini e collegi, nell’ambito della “Valutazione dell’impatto, censimento dei danni e rilievo dell’agibilità post-sisma sulle strutture pubbliche e private e sugli edifici di interesse culturale”;

\n

VISTE le Indicazioni operative del Dipartimento della protezione civile prot. 7761 del 12 febbraio 2021, per il raccordo e il coordinamento delle attività di sopralluogo tecnico, nell’ambito della “Valutazione dell’impatto, censimento dei danni e rilievo dell’agibilità post-sisma sulle strutture pubbliche e private e sugli edifici di interesse culturale”;

\n

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 settembre 2012, recante la definizione dei principi per l’individuazione e il funzionamento dei Centri di competenza;

\n

VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 14 gennaio del 2014, recante “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”;

\n

VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 8 febbraio 2023 recante “Composizione e modalità di funzionamento della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi di cui all'articolo 20 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1”;

\n

VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 31 agosto 2023 recante “Nomina dei componenti della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi di cui all'articolo 20 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, in attuazione dell’articolo 2, comma 5 del decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 8 febbraio 2023”;

\n

VISTO il decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n. 183, recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei”, che prevede misure urgenti per fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della Città metropolitana di Napoli;

\n

VISTO  l’articolo 2 del citato decreto-legge n. 140/2023 che, nel prevedere la predisposizione e attuazione di un piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico -  da approvarsi con decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con il Presidente della Regione Campania e sentiti la Città metropolitana di Napoli e i Sindaci dei comuni interessati, sulla base di una proposta tecnica formulata dal Dipartimento della protezione civile -  dispone che lo stesso sia composto da: a) uno studio di microzonazione sismica; b) un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, finalizzata all'individuazione di idonee misure di mitigazione e alla stima del relativo fabbisogno finanziario; c) un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia pubblica e, all'esito, un primo piano di misure per la relativa mitigazione, con apposito cronoprogramma, per la cui esecuzione possono essere attivati accordi con i competenti ordini professionali al fine di assicurare tempi certi, omogeneità e celerità dell'attuazione. Nel piano sono altresì disciplinate le modalità di monitoraggio e di revoca in caso di mancato rispetto dei relativi cronoprogrammi; d) un programma di implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture;

\n

VISTO il piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone direttamente interessate dal fenomeno bradisismico, approvato il 26 febbraio 2024, con decreto del Ministro per la protezione civile e le Politiche del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;

\n

VISTO l’articolo 2, comma 3, del citato decreto-legge n. 140 del 2023 che prevede che, all'interno della zona di intervento il piano straordinario sia realizzato, con riferimento alle attività di cui al comma 1, lettera b), mediante procedure semplificate che non hanno il valore di verifica sismica ai sensi delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 17 gennaio 2018, individuate dal Capo del Dipartimento della protezione civile, con apposita ordinanza, d’intesa con la Regione Campania, con efficacia dalla data di adozione, in deroga ad ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle norme dell'Unione europea, nel limite massimo di 3,5 milioni di euro per l'anno 2023;

\n

CONSIDERATO che, con riferimento alle attività di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b) – analisi di vulnerabilità dell’edilizia privata – del decreto-legge n.140 del 2023, il suddetto piano straordinario ha previsto al paragrafo 3.5, lettera a), che l’importo pari a 1.835.000,00 euro, assegnato al Dipartimento della protezione civile, sia da questo utilizzato per i rimborsi relativi ai tecnici rilevatori e per la stipula di specifici accordi con ordini e collegi professionali e/o con strutture di coordinamento tra i medesimi secondo le procedure semplificate che saranno riportate nell’ordinanza prevista ai sensi dell’articolo 2 comma 3 lettera b) del decreto-legge 140 del 2023, e ulteriori oneri connessi alle attività della presente misura;

\n

CONSIDERATO che il Dipartimento della protezione civile dispone di strumenti schedografici di analisi già consolidati e condivisi con la comunità scientifica, sviluppati nell’ambito degli accordi del medesimo Dipartimento con i Centri di competenza che operano nell’ambito del rischio sismico e vulcanico;

\n

CONSIDERATO che  il Dipartimento della protezione civile dispone altresì di consolidati modelli organizzativi e di procedure tecniche per la valutazione, la rilevazione e la classificazione degli effetti degli eventi sulle opere e sulle infrastrutture pubbliche e private, dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio e che tali modelli organizzativi e procedure ben si adattano alla campagna di sopralluoghi tecnici necessari per dare attuazione all’articolo 2 del decreto-legge n. 140 del 2023, per quanto attiene all’analisi di vulnerabilità sismica dell’edilizia privata;

\n

ATTESA la necessità di procedere con urgenza all’attività di valutazione della vulnerabilità speditiva del patrimonio edilizio privato ordinario, prevalentemente destinato ad abitazione e/o a servizi, che consenta, rispetto ad un piano di verifiche condotto ai sensi delle Norme Tecniche delle Costruzioni 2018, di ottimizzare i tempi e le risorse economiche necessarie per consentire la celere individuazione di idonee misure di mitigazione sul costruito e la stima del relativo fabbisogno finanziario di cui al citato articolo 2, comma 1, lettera b) del decreto legge n. 140 del 2023;

\n

TENUTO CONTO che gli strumenti schedografici PLINIVS, CARTIS e CARTIS-edificio, messi a punto, rispettivamente, nell’ambito delle convenzioni con il Dipartimento della protezione civile dal Centro studi per l’ingegneria idrogeologica vulcanica e sismica del centro interdipartimentale di ricerca - laboratorio di urbanistica e pianificazione territoriale - dell’Università Federico II di Napoli (PLINIVS-LUPT) e dalla Rete dei laboratori universitari di ingegneria sismica e strutturale (Consorzio Interuniversitario ReLUIS), così come i criteri e le modalità proposti per il loro impiego, sono stati ritenuti adeguati dal Settore Rischio Sismico della Commissione Grandi Rischi di cui all’articolo 20 del decreto legislativo n.  1 del 2018, nella seduta del 2 novembre 2023, al fine di dare attuazione all’articolo 2 del decreto-legge n. 140 del 2023, per quanto attiene l’analisi di vulnerabilità sismica dell’edilizia privata; 

\n

TENUTO CONTO che il Dipartimento della protezione civile, ai fini di dare attuazione all’articolo 2, comma 2 del decreto-legge n. 140 del 2023, ha proceduto ad una prima delimitazione della zona di intervento relativa all’attuazione del piano di cui all’articolo 2 del medesimo decreto e che quest’ultima è stata approvata dalla Commissione Grandi Rischi di cui all’articolo 20 del decreto legislativo n.  1 del 2018, nella seduta congiunta dei settori Sismico e Vulcanico del 3 novembre 2023;

\n

ATTESO che la perimetrazione di tale area di intervento, basata su parametri fisici e scientifici, è stata successivamente ridefinita e regolarizzata, anche in base ai confini amministrativi, da parte dei medesimi Comuni interessati e della Città metropolitana di Napoli, in raccordo con la Regione Campania e il Dipartimento della protezione civile ed è stata trasmessa dalla citata Città Metropolitana con nota acquisita al protocollo dipartimentale al n. 66862 del 27 dicembre 2023;

\n

CONSIDERATO che la suddetta area include parte dei Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli (In particolare, con riferimento al Comune di Napoli, il Quartiere di Bagnoli all’interno della municipalità di Fuorigrotta-Bagnoli e porzione delle municipalità di Soccavo/Pianura e di Posillipo);     

\n

VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 8 novembre 2023 istitutivo della Struttura temporanea di supporto al Dipartimento della protezione civile ai sensi dell’articolo 2, comma 4, del decreto-legge n. 140 del 2023;

\n

 D’INTESA con la Regione Campania;

\n

 

\n

DISPONE

\n

ART. 1
(Attività di sopralluogo e utilizzo schede di analisi di vulnerabilità sismica dell’edilizia privata e zona di intervento)

\n
  1. Al fine dello svolgimento delle analisi di vulnerabilità sismica dell’edilizia privata di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b) del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n. 183, il Dipartimento della protezione civile coordina, con il concorso della Regione Campania ed il supporto dei comuni interessati, le attività relative alla gestione dei sopralluoghi, ivi incluso il supporto operativo tecnico-amministrativo, individuate nelle due fasi, riportate nel Capitolo 3 del piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone direttamente interessate dal fenomeno bradisismico citato in premessa: (i) ricognizione preliminare delle caratteristiche edilizie strutturali, classificazione di vulnerabilità speditiva, ed individuazione delle aree da sottoporre ad approfondimenti conoscitivi (scheda PLINVS); (iv) ricognizione di dettaglio delle caratteristiche edilizie e costruttive (scheda CARTIS-edificio).
  2. \n
  3. Per le attività di sopralluogo di cui al comma 1, sono utilizzate, in coerenza con quanto previsto dal piano straordinario di cui in premessa, la scheda PLINIVS, e la scheda CARTIS-edificio, corredate dei relativi manuali e/o indicazioni compilative, riportate nell’allegato A, che costituisce parte integrante della presente ordinanza.
  4. \n
  5. L’esecuzione dei sopralluoghi di cui al comma 1, fase (iv) avviene sulla base della scheda CARTIS di ricognizione areale delle tipologie edilizie e costruttive maggiormente significative (allegato B), la cui redazione sarà a cura del Consorzio ReLUIS.
  6. \n
  7. Le attività di cui al comma 1 sono effettuate nell’area di intervento individuata dal Dipartimento della protezione civile e ridefinita e regolarizzata  anche in base ai confini amministrativi, da parte dei medesimi Comuni interessati e della Città metropolitana di Napoli, in raccordo con la Regione Campania e il Dipartimento della protezione civile, di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto-legge n. 140 del 2023, riportata nel Capitolo 1 (Finalità del piano e ambito di applicazione) del piano straordinario citato in premessa.
  8. \n

 

\n

ART. 2
(Tecnici rilevatori coinvolti nei sopralluoghi)

\n
  1. L’esecuzione dei sopralluoghi di cui all’articolo 1 e il relativo supporto operativo avvengono prioritariamente attraverso l’utilizzo di tecnici abilitati ai sensi del DPCM 8 luglio 2014 e formati ai sensi di quanto previsto dall’articolo 4, comma 1, della presente ordinanza, attivati su richiesta del Dipartimento della protezione civile ed individuati: \n
  2. \n
  3. Il Dipartimento della protezione civile, qualora i tecnici abilitati di cui al comma 1 non siano sufficienti a coprire le esigenze di sopralluogo e di supporto operativo, può richiedere anche l’attivazione, secondo le procedure del comma 1, di tecnici non abilitati ai sensi del DPCM 8 luglio 2014 della Pubblica Amministrazione o appartenenti alle Organizzazioni di Volontariato, oppure iscritti agli ordini e ai collegi Professionali della Regione Campania, opportunamente formati secondo quanto previsto dall’articolo 4, comma 1 e 2, della presente ordinanza.
  4. \n
  5. Qualora il numero dei tecnici di cui ai commi 1 e 2 non sia sufficiente, il Dipartimento della protezione civile può richiedere l’attivazione di tecnici abilitati ai sensi del DPCM 8 luglio 2014 provenienti da altre Regioni e Province autonome e formati ai sensi di quanto previsto dall’art. 4, comma 1, della presente ordinanza, individuati tra:\n
  6. \n
  7. Alle attività di sopralluogo e supporto operativo di cui all’articolo 1 concorrono tecnici afferenti ai Centri di competenza ReLUIS e PLINIVS di cui all’articolo 1 comma 2 del decreto-legge n. 140 del 2023, al fine di assicurare il necessario supporto tecnico alle squadre in coerenza con quanto previsto dal Capitolo 3 del piano straordinario citato in premessa.
  8. \n
  9. I requisiti richiesti ai fini della attivazione dei tecnici di cui al presente articolo sono quelli previsti dal DPCM 8 luglio 2014 e dalle indicazioni operative per la formazione dei tecnici del Dipartimento della protezione civile del 29 ottobre 2020.
  10. \n

ART. 3
(Coperture assicurative, trattamento economico per tecnici rilevatori e per personale coinvolto nelle attività di coordinamento, impiego del Volontariato organizzato di protezione civile)

\n
  1. Il Dipartimento della protezione civile, la Regione Campania e le altre Regioni eventualmente attivate per il tramite della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, sono autorizzati ad utilizzare specifiche polizze assicurative a copertura degli infortuni, anche già stipulate per altre attività, al fine di garantire idonea copertura al personale impiegato nelle attività di cui all’articolo 1.
  2. \n
  3. La Struttura Tecnica Nazionale, previa autorizzazione del Dipartimento della protezione civile, provvede a stipulare apposite polizze assicurative per il personale dalla stessa individuato, ivi compresi i liberi professionisti iscritti ai relativi albi di ordini e collegi professionali o associazioni di categoria, e alla successiva rendicontazione delle spese sostenute al Dipartimento della protezione civile che provvederà al relativo rimborso.
  4. \n
  5. Al personale, civile e militare, in organico alle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 impegnato nelle attività di cui all’articolo 1, è riconosciuto il trattamento di missione, nel rispetto delle procedure stabilite dalle Amministrazioni di appartenenza.
  6. \n
  7. Ferme restando le misure già previste all’articolo 6, comma 4, del decreto-legge n. 140 del 2023, al personale non dirigenziale, civile e militare, in servizio presso le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1 comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n.165, direttamente impegnato sul territorio nelle attività di cui all’articolo 1 comma 1, è corrisposta fino al 31 dicembre 2024, in deroga alla contrattazione collettiva nazionale di comparto ed all'articolo 45 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, fermo restando, altresì,  il divieto di cumulo con compensi analoghi eventualmente già previsti dai rispettivi ordinamenti, una speciale indennità omnicomprensiva, con la sola esclusione del trattamento di missione, forfettariamente parametrata su base mensile a 100 ore di straordinario festivo e notturno, determinata con riferimento alla specifica qualifica di appartenenza e ai giorni di effettivo impiego per le esigenze di cui al citato articolo 1, comma 1.
  8. \n
  9. Al personale non dirigenziale, civile e militare, in servizio presso il Dipartimento della protezione civile, direttamente impegnato in sede per le attività connesse al contesto di cui alla presente ordinanza è riconosciuto, fino al 31 dicembre 2024, il compenso per prestazioni di lavoro straordinario effettivamente rese, oltre i limiti previsti dai rispettivi ordinamenti, entro il limite massimo di cinquanta ore mensili pro-capite.
  10. \n
  11. La Regione Campania e le altre Regioni coinvolte nelle attività di cui all’articolo 1 provvedono, alla liquidazione delle missioni e delle indennità al personale di cui ai commi 3 e 4 per il tramite delle rispettive Amministrazioni di appartenenza e alla successiva rendicontazione delle spese sostenute, anche dalle altre pubbliche amministrazioni territoriali di competenza, al Dipartimento della protezione civile che provvederà al relativo rimborso. A tal fine, le Regioni possono presentare una motivata richiesta di anticipazione per l’importo massimo pari al 50% delle somme finalizzate allo scopo e potranno richiedere i successivi rimborsi a fronte della rendicontazione di almeno l’80% delle anticipazioni ricevute.
  12. \n
  13. Per i tecnici attivati dalla Struttura Tecnica Nazionale impegnati nelle attività di sopralluogo e supporto operativo è previsto esclusivamente il rimborso omnicomprensivo di una somma forfettariamente parametrata su base mensile a 170 ore di straordinario festivo e notturno nella misura prevista per la categoria A fascia retributiva F1 del personale dei ruoli del Dipartimento della protezione civile, determinato con riferimento ai giorni di effettivo impiego sul territorio interessato, oltre oneri di legge.
  14. \n
  15. Ai fini della liquidazione dei rimborsi e delle somme di cui al comma 7, i tecnici impiegati nelle attività di cui all’articolo 1 presentano istanza direttamente alla Struttura Tecnica Nazionale, che provvede alle necessarie verifiche istruttorie e trasmette al Dipartimento della protezione civile l’elenco dei beneficiari e dei relativi importi da liquidare con specifica indicazione delle voci di spesa e del numero dei giorni di effettivo impiego sul territorio. Il Dipartimento della protezione civile, a fronte della presentazione di pertinente e idonea documentazione, provvede a riconoscere le somme dovute alla Struttura Tecnica che effettua i successivi versamenti a favore dei tecnici liberi professionisti impiegati.
  16. \n
  17. Ai volontari appartenenti alle Organizzazioni di Volontariato impegnati nelle attività di sopralluogo e supporto operativo di cui all’articolo 1, è prevista l’applicazione dei benefici degli articoli 39 e 40 del decreto legislativo n. 1 del 2018, a valere sulle risorse stanziate nel piano straordinario.
  18. \n
  19. La Regione Campania provvede all’istruttoria delle istanze di rimborso dei benefici di cui al comma 9 per l’impiego delle Organizzazioni di Volontariato organizzato di protezione civile iscritte nell’elenco territoriale della Regione Campania, nel rispetto delle disposizioni contenute nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 24 febbraio 2020, ai fini della successiva rendicontazione al Dipartimento della protezione civile, che provvede al trasferimento delle somme necessarie per la liquidazione dei rimborsi spettanti.
  20. \n
  21. Il Dipartimento della protezione civile provvede all’istruttoria ed alla liquidazione dei rimborsi dei benefici richiesti ai sensi del comma 9, per gli interventi effettuati dalle Organizzazioni di Volontariato di protezione civile iscritte nell’elenco centrale.
  22. \n
  23. Le Regioni e le Province autonome intervenute a supporto della Regione Campania con squadre di volontari afferenti ad Organizzazioni di Volontariato di protezione civile iscritte nei rispettivi elenchi territoriali, nel rispetto delle disposizioni contenute nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 24 febbraio 2020, provvedono all'istruttoria per la liquidazione dei rimborsi dei benefici richiesti ai sensi del comma 9. Gli esiti dell'istruttoria sono trasmessi al Dipartimento della protezione civile che provvede al trasferimento, alle Regioni ed alle Province autonome interessate, delle somme necessarie per la liquidazione dei rimborsi spettanti.
  24. \n
  25. L’impiego dei volontari nelle attività di sopralluogo e supporto operativo di cui all’articolo 1, può essere autorizzato anche in deroga ai limiti temporali di impiego previsti all’articolo 39, comma 3, del decreto legislativo n.1 del 2018.
  26. \n

 

\n

ART. 4
(Formazione dei tecnici)

\n
  1. Al fine di garantire l’uniformità nello svolgimento delle attività di sopralluogo cui all’articolo 1, i tecnici rilevatori di cui all’articolo 2 partecipano a corsi di formazione coordinati dal Dipartimento della protezione civile e svolti con il supporto dei Centri di competenza, per la compilazione delle schede di cui all’articolo 1 e per l’utilizzo degli eventuali applicativi informatici disponibili.
  2. \n
  3. I tecnici rilevatori non abilitati ai sensi del DPCM 8 luglio 2014 di cui all’articolo 2, comma 2, partecipano anche a corsi di formazione, coordinati dal Dipartimento della protezione civile con il supporto della Regione Campania, relativamente al funzionamento del Servizio Nazionale della Protezione Civile e al modello di intervento in emergenza, nonché in materia di responsabilità del tecnico rilevatore in emergenza e delle misure generali e specifiche per la tutela e sicurezza degli operatori.
  4. \n

ART. 5
(Risorse finanziarie)

\n
  1. Agli oneri connessi all’attuazione della presente ordinanza, ad eccezione di quanto previsto al comma 3 dell’articolo 1 e al comma 4 dell’articolo 2, si provvede a carico delle risorse stanziate dall’articolo 2, comma 3, lettera b) del decreto-legge n. 140/2023, nel limite massimo di 1.600.000,00 euro a valere sulle disponibilità di cui alla lettera a) del paragrafo 3.5 “Risorse economiche per la misura”, del piano straordinario richiamato in premessa.
  2. \n
  3. Agli oneri connessi all’attuazione del comma 4 dell’articolo 2 della presente ordinanza si provvede a carico delle citate risorse stanziate dall’articolo 2, comma 3, lettera b) del decreto-legge n. 140/2023 a valere sulle disponibilità di cui alle lettere b) e c) del paragrafo 3.5 “Risorse economiche per la misura”, del piano straordinario richiamato in premessa, mediante accordi tra il Dipartimento della protezione civile e i Centri di competenza ReLUIS e PLINIVS.
  4. \n
  5. Agli oneri connessi all’attuazione del comma 3 dell’articolo 1 della presente ordinanza si provvede a carico delle citate risorse stanziate dall’articolo 2, comma 3, lettera b) del decreto-legge n. 140/2023 a valere sulle disponibilità di cui alla lettera b) del paragrafo 3.5 “Risorse economiche per la misura”, del piano straordinario richiamato in premessa, mediante accordo tra il Dipartimento della protezione civile e il Centro di competenza ReLUIS.
    \n\t 
  6. \n

ART. 6
(Norme di rinvio)

\n
  1. Per quanto non espressamente previsto in termini procedurali nella presente ordinanza si rinvia al piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico, approvato con decreto del Ministro per la protezione civile e del mare 26 febbraio 2024 di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
  2. \n

 

\n

La presente ordinanza sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

\n

 

\n

Roma, 16 marzo 2024

\n

IL CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
Fabrizio Curcio

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IL CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

\r\n\r\n

VISTO il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 recante “Codice della protezione civile”;

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti, 17 gennaio 2018 emanato di concerto con il Ministro dell’interno e con il Capo del Dipartimento della protezione civile, con il quale è stato aggiornato il testo delle norme tecniche per le costruzioni;

\r\n\r\n

VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2004 recante «Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile»;

\r\n\r\n

VISTO, in particolare, il punto 3 della suddetta direttiva, che stabilisce i compiti, le funzioni e l'organizzazione della rete dei Centri funzionali per le finalità di protezione civile e dei Centri di competenza;

\r\n\r\n

VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 9 novembre 2012 recante “Indirizzi operativi per assicurare l’unitaria partecipazione delle Organizzazioni di Volontariato alle attività di protezione civile”;

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2014 recante “Istituzione del Nucleo Tecnico Nazionale (NTN) per il rilievo del danno e la valutazione di agibilità nell'emergenza post-sismica e approvazione dell'aggiornamento del modello per il rilevamento dei danni, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell'emergenza post-sismica e del relativo manuale di compilazione”;

\r\n\r\n

VISTE le Indicazioni operative del Dipartimento della protezione civile prot. 57046 del 29 ottobre 2020, per la formazione dei tecnici della pubblica amministrazione, delle Organizzazioni di Volontariato e professionisti iscritti agli albi di ordini e collegi, nell’ambito della “Valutazione dell’impatto, censimento dei danni e rilievo dell’agibilità post-sisma sulle strutture pubbliche e private e sugli edifici di interesse culturale”;

\r\n\r\n

VISTE le Indicazioni operative del Dipartimento della protezione civile prot. 7761 del 12 febbraio 2021, per il raccordo e il coordinamento delle attività di sopralluogo tecnico, nell’ambito della “Valutazione dell’impatto, censimento dei danni e rilievo dell’agibilità post-sisma sulle strutture pubbliche e private e sugli edifici di interesse culturale”;

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 settembre 2012, recante la definizione dei principi per l’individuazione e il funzionamento dei Centri di competenza;

\r\n\r\n

VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 14 gennaio del 2014, recante “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”;

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 8 febbraio 2023 recante “Composizione e modalità di funzionamento della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi di cui all'articolo 20 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1”;

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 31 agosto 2023 recante “Nomina dei componenti della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi di cui all'articolo 20 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, in attuazione dell’articolo 2, comma 5 del decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 8 febbraio 2023”;

\r\n\r\n

VISTO il decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n. 183, recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei”, che prevede misure urgenti per fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della Città metropolitana di Napoli;

\r\n\r\n

VISTO  l’articolo 2 del citato decreto-legge n. 140/2023 che, nel prevedere la predisposizione e attuazione di un piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico -  da approvarsi con decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con il Presidente della Regione Campania e sentiti la Città metropolitana di Napoli e i Sindaci dei comuni interessati, sulla base di una proposta tecnica formulata dal Dipartimento della protezione civile -  dispone che lo stesso sia composto da: a) uno studio di microzonazione sismica; b) un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, finalizzata all'individuazione di idonee misure di mitigazione e alla stima del relativo fabbisogno finanziario; c) un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia pubblica e, all'esito, un primo piano di misure per la relativa mitigazione, con apposito cronoprogramma, per la cui esecuzione possono essere attivati accordi con i competenti ordini professionali al fine di assicurare tempi certi, omogeneità e celerità dell'attuazione. Nel piano sono altresì disciplinate le modalità di monitoraggio e di revoca in caso di mancato rispetto dei relativi cronoprogrammi; d) un programma di implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture;

\r\n\r\n

VISTO il piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone direttamente interessate dal fenomeno bradisismico, approvato il 26 febbraio 2024, con decreto del Ministro per la protezione civile e le Politiche del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;

\r\n\r\n

VISTO l’articolo 2, comma 3, del citato decreto-legge n. 140 del 2023 che prevede che, all'interno della zona di intervento il piano straordinario sia realizzato, con riferimento alle attività di cui al comma 1, lettera b), mediante procedure semplificate che non hanno il valore di verifica sismica ai sensi delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 17 gennaio 2018, individuate dal Capo del Dipartimento della protezione civile, con apposita ordinanza, d’intesa con la Regione Campania, con efficacia dalla data di adozione, in deroga ad ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle norme dell'Unione europea, nel limite massimo di 3,5 milioni di euro per l'anno 2023;

\r\n\r\n

CONSIDERATO che, con riferimento alle attività di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b) – analisi di vulnerabilità dell’edilizia privata – del decreto-legge n.140 del 2023, il suddetto piano straordinario ha previsto al paragrafo 3.5, lettera a), che l’importo pari a 1.835.000,00 euro, assegnato al Dipartimento della protezione civile, sia da questo utilizzato per i rimborsi relativi ai tecnici rilevatori e per la stipula di specifici accordi con ordini e collegi professionali e/o con strutture di coordinamento tra i medesimi secondo le procedure semplificate che saranno riportate nell’ordinanza prevista ai sensi dell’articolo 2 comma 3 lettera b) del decreto-legge 140 del 2023, e ulteriori oneri connessi alle attività della presente misura;

\r\n\r\n

CONSIDERATO che il Dipartimento della protezione civile dispone di strumenti schedografici di analisi già consolidati e condivisi con la comunità scientifica, sviluppati nell’ambito degli accordi del medesimo Dipartimento con i Centri di competenza che operano nell’ambito del rischio sismico e vulcanico;

\r\n\r\n

CONSIDERATO che  il Dipartimento della protezione civile dispone altresì di consolidati modelli organizzativi e di procedure tecniche per la valutazione, la rilevazione e la classificazione degli effetti degli eventi sulle opere e sulle infrastrutture pubbliche e private, dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio e che tali modelli organizzativi e procedure ben si adattano alla campagna di sopralluoghi tecnici necessari per dare attuazione all’articolo 2 del decreto-legge n. 140 del 2023, per quanto attiene all’analisi di vulnerabilità sismica dell’edilizia privata;

\r\n\r\n

ATTESA la necessità di procedere con urgenza all’attività di valutazione della vulnerabilità speditiva del patrimonio edilizio privato ordinario, prevalentemente destinato ad abitazione e/o a servizi, che consenta, rispetto ad un piano di verifiche condotto ai sensi delle Norme Tecniche delle Costruzioni 2018, di ottimizzare i tempi e le risorse economiche necessarie per consentire la celere individuazione di idonee misure di mitigazione sul costruito e la stima del relativo fabbisogno finanziario di cui al citato articolo 2, comma 1, lettera b) del decreto legge n. 140 del 2023;

\r\n\r\n

TENUTO CONTO che gli strumenti schedografici PLINIVS, CARTIS e CARTIS-edificio, messi a punto, rispettivamente, nell’ambito delle convenzioni con il Dipartimento della protezione civile dal Centro studi per l’ingegneria idrogeologica vulcanica e sismica del centro interdipartimentale di ricerca - laboratorio di urbanistica e pianificazione territoriale - dell’Università Federico II di Napoli (PLINIVS-LUPT) e dalla Rete dei laboratori universitari di ingegneria sismica e strutturale (Consorzio Interuniversitario ReLUIS), così come i criteri e le modalità proposti per il loro impiego, sono stati ritenuti adeguati dal Settore Rischio Sismico della Commissione Grandi Rischi di cui all’articolo 20 del decreto legislativo n.  1 del 2018, nella seduta del 2 novembre 2023, al fine di dare attuazione all’articolo 2 del decreto-legge n. 140 del 2023, per quanto attiene l’analisi di vulnerabilità sismica dell’edilizia privata; 

\r\n\r\n

TENUTO CONTO che il Dipartimento della protezione civile, ai fini di dare attuazione all’articolo 2, comma 2 del decreto-legge n. 140 del 2023, ha proceduto ad una prima delimitazione della zona di intervento relativa all’attuazione del piano di cui all’articolo 2 del medesimo decreto e che quest’ultima è stata approvata dalla Commissione Grandi Rischi di cui all’articolo 20 del decreto legislativo n.  1 del 2018, nella seduta congiunta dei settori Sismico e Vulcanico del 3 novembre 2023;

\r\n\r\n

ATTESO che la perimetrazione di tale area di intervento, basata su parametri fisici e scientifici, è stata successivamente ridefinita e regolarizzata, anche in base ai confini amministrativi, da parte dei medesimi Comuni interessati e della Città metropolitana di Napoli, in raccordo con la Regione Campania e il Dipartimento della protezione civile ed è stata trasmessa dalla citata Città Metropolitana con nota acquisita al protocollo dipartimentale al n. 66862 del 27 dicembre 2023;

\r\n\r\n

CONSIDERATO che la suddetta area include parte dei Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli (In particolare, con riferimento al Comune di Napoli, il Quartiere di Bagnoli all’interno della municipalità di Fuorigrotta-Bagnoli e porzione delle municipalità di Soccavo/Pianura e di Posillipo);     

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 8 novembre 2023 istitutivo della Struttura temporanea di supporto al Dipartimento della protezione civile ai sensi dell’articolo 2, comma 4, del decreto-legge n. 140 del 2023;

\r\n\r\n

 D’INTESA con la Regione Campania;

\r\n\r\n

 

\r\n\r\n

DISPONE

\r\n\r\n

ART. 1
\r\n(Attività di sopralluogo e utilizzo schede di analisi di vulnerabilità sismica dell’edilizia privata e zona di intervento)

\r\n\r\n
    \r\n\t
  1. Al fine dello svolgimento delle analisi di vulnerabilità sismica dell’edilizia privata di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b) del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n. 183, il Dipartimento della protezione civile coordina, con il concorso della Regione Campania ed il supporto dei comuni interessati, le attività relative alla gestione dei sopralluoghi, ivi incluso il supporto operativo tecnico-amministrativo, individuate nelle due fasi, riportate nel Capitolo 3 del piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone direttamente interessate dal fenomeno bradisismico citato in premessa: (i) ricognizione preliminare delle caratteristiche edilizie strutturali, classificazione di vulnerabilità speditiva, ed individuazione delle aree da sottoporre ad approfondimenti conoscitivi (scheda PLINVS); (iv) ricognizione di dettaglio delle caratteristiche edilizie e costruttive (scheda CARTIS-edificio).
  2. \r\n\t
  3. Per le attività di sopralluogo di cui al comma 1, sono utilizzate, in coerenza con quanto previsto dal piano straordinario di cui in premessa, la scheda PLINIVS, e la scheda CARTIS-edificio, corredate dei relativi manuali e/o indicazioni compilative, riportate nell’allegato A, che costituisce parte integrante della presente ordinanza.
  4. \r\n\t
  5. L’esecuzione dei sopralluoghi di cui al comma 1, fase (iv) avviene sulla base della scheda CARTIS di ricognizione areale delle tipologie edilizie e costruttive maggiormente significative (allegato B), la cui redazione sarà a cura del Consorzio ReLUIS.
  6. \r\n\t
  7. Le attività di cui al comma 1 sono effettuate nell’area di intervento individuata dal Dipartimento della protezione civile e ridefinita e regolarizzata  anche in base ai confini amministrativi, da parte dei medesimi Comuni interessati e della Città metropolitana di Napoli, in raccordo con la Regione Campania e il Dipartimento della protezione civile, di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto-legge n. 140 del 2023, riportata nel Capitolo 1 (Finalità del piano e ambito di applicazione) del piano straordinario citato in premessa.
  8. \r\n
\r\n\r\n

 

\r\n\r\n

ART. 2
\r\n(Tecnici rilevatori coinvolti nei sopralluoghi)

\r\n\r\n
    \r\n\t
  1. L’esecuzione dei sopralluoghi di cui all’articolo 1 e il relativo supporto operativo avvengono prioritariamente attraverso l’utilizzo di tecnici abilitati ai sensi del DPCM 8 luglio 2014 e formati ai sensi di quanto previsto dall’articolo 4, comma 1, della presente ordinanza, attivati su richiesta del Dipartimento della protezione civile ed individuati: \r\n\r\n\t\r\n\t
  2. \r\n\t
  3. Il Dipartimento della protezione civile, qualora i tecnici abilitati di cui al comma 1 non siano sufficienti a coprire le esigenze di sopralluogo e di supporto operativo, può richiedere anche l’attivazione, secondo le procedure del comma 1, di tecnici non abilitati ai sensi del DPCM 8 luglio 2014 della Pubblica Amministrazione o appartenenti alle Organizzazioni di Volontariato, oppure iscritti agli ordini e ai collegi Professionali della Regione Campania, opportunamente formati secondo quanto previsto dall’articolo 4, comma 1 e 2, della presente ordinanza.
  4. \r\n\t
  5. Qualora il numero dei tecnici di cui ai commi 1 e 2 non sia sufficiente, il Dipartimento della protezione civile può richiedere l’attivazione di tecnici abilitati ai sensi del DPCM 8 luglio 2014 provenienti da altre Regioni e Province autonome e formati ai sensi di quanto previsto dall’art. 4, comma 1, della presente ordinanza, individuati tra:\r\n\t\r\n\t
  6. \r\n\t
  7. Alle attività di sopralluogo e supporto operativo di cui all’articolo 1 concorrono tecnici afferenti ai Centri di competenza ReLUIS e PLINIVS di cui all’articolo 1 comma 2 del decreto-legge n. 140 del 2023, al fine di assicurare il necessario supporto tecnico alle squadre in coerenza con quanto previsto dal Capitolo 3 del piano straordinario citato in premessa.
  8. \r\n\t
  9. I requisiti richiesti ai fini della attivazione dei tecnici di cui al presente articolo sono quelli previsti dal DPCM 8 luglio 2014 e dalle indicazioni operative per la formazione dei tecnici del Dipartimento della protezione civile del 29 ottobre 2020.
  10. \r\n
\r\n\r\n

ART. 3
\r\n(Coperture assicurative, trattamento economico per tecnici rilevatori e per personale coinvolto nelle attività di coordinamento, impiego del Volontariato organizzato di protezione civile)

\r\n\r\n
    \r\n\t
  1. Il Dipartimento della protezione civile, la Regione Campania e le altre Regioni eventualmente attivate per il tramite della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, sono autorizzati ad utilizzare specifiche polizze assicurative a copertura degli infortuni, anche già stipulate per altre attività, al fine di garantire idonea copertura al personale impiegato nelle attività di cui all’articolo 1.
  2. \r\n\t
  3. La Struttura Tecnica Nazionale, previa autorizzazione del Dipartimento della protezione civile, provvede a stipulare apposite polizze assicurative per il personale dalla stessa individuato, ivi compresi i liberi professionisti iscritti ai relativi albi di ordini e collegi professionali o associazioni di categoria, e alla successiva rendicontazione delle spese sostenute al Dipartimento della protezione civile che provvederà al relativo rimborso.
  4. \r\n\t
  5. Al personale, civile e militare, in organico alle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 impegnato nelle attività di cui all’articolo 1, è riconosciuto il trattamento di missione, nel rispetto delle procedure stabilite dalle Amministrazioni di appartenenza.
  6. \r\n\t
  7. Ferme restando le misure già previste all’articolo 6, comma 4, del decreto-legge n. 140 del 2023, al personale non dirigenziale, civile e militare, in servizio presso le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1 comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n.165, direttamente impegnato sul territorio nelle attività di cui all’articolo 1 comma 1, è corrisposta fino al 31 dicembre 2024, in deroga alla contrattazione collettiva nazionale di comparto ed all'articolo 45 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, fermo restando, altresì,  il divieto di cumulo con compensi analoghi eventualmente già previsti dai rispettivi ordinamenti, una speciale indennità omnicomprensiva, con la sola esclusione del trattamento di missione, forfettariamente parametrata su base mensile a 100 ore di straordinario festivo e notturno, determinata con riferimento alla specifica qualifica di appartenenza e ai giorni di effettivo impiego per le esigenze di cui al citato articolo 1, comma 1.
  8. \r\n\t
  9. Al personale non dirigenziale, civile e militare, in servizio presso il Dipartimento della protezione civile, direttamente impegnato in sede per le attività connesse al contesto di cui alla presente ordinanza è riconosciuto, fino al 31 dicembre 2024, il compenso per prestazioni di lavoro straordinario effettivamente rese, oltre i limiti previsti dai rispettivi ordinamenti, entro il limite massimo di cinquanta ore mensili pro-capite.
  10. \r\n\t
  11. La Regione Campania e le altre Regioni coinvolte nelle attività di cui all’articolo 1 provvedono, alla liquidazione delle missioni e delle indennità al personale di cui ai commi 3 e 4 per il tramite delle rispettive Amministrazioni di appartenenza e alla successiva rendicontazione delle spese sostenute, anche dalle altre pubbliche amministrazioni territoriali di competenza, al Dipartimento della protezione civile che provvederà al relativo rimborso. A tal fine, le Regioni possono presentare una motivata richiesta di anticipazione per l’importo massimo pari al 50% delle somme finalizzate allo scopo e potranno richiedere i successivi rimborsi a fronte della rendicontazione di almeno l’80% delle anticipazioni ricevute.
  12. \r\n\t
  13. Per i tecnici attivati dalla Struttura Tecnica Nazionale impegnati nelle attività di sopralluogo e supporto operativo è previsto esclusivamente il rimborso omnicomprensivo di una somma forfettariamente parametrata su base mensile a 170 ore di straordinario festivo e notturno nella misura prevista per la categoria A fascia retributiva F1 del personale dei ruoli del Dipartimento della protezione civile, determinato con riferimento ai giorni di effettivo impiego sul territorio interessato, oltre oneri di legge.
  14. \r\n\t
  15. Ai fini della liquidazione dei rimborsi e delle somme di cui al comma 7, i tecnici impiegati nelle attività di cui all’articolo 1 presentano istanza direttamente alla Struttura Tecnica Nazionale, che provvede alle necessarie verifiche istruttorie e trasmette al Dipartimento della protezione civile l’elenco dei beneficiari e dei relativi importi da liquidare con specifica indicazione delle voci di spesa e del numero dei giorni di effettivo impiego sul territorio. Il Dipartimento della protezione civile, a fronte della presentazione di pertinente e idonea documentazione, provvede a riconoscere le somme dovute alla Struttura Tecnica che effettua i successivi versamenti a favore dei tecnici liberi professionisti impiegati.
  16. \r\n\t
  17. Ai volontari appartenenti alle Organizzazioni di Volontariato impegnati nelle attività di sopralluogo e supporto operativo di cui all’articolo 1, è prevista l’applicazione dei benefici degli articoli 39 e 40 del decreto legislativo n. 1 del 2018, a valere sulle risorse stanziate nel piano straordinario.
  18. \r\n\t
  19. La Regione Campania provvede all’istruttoria delle istanze di rimborso dei benefici di cui al comma 9 per l’impiego delle Organizzazioni di Volontariato organizzato di protezione civile iscritte nell’elenco territoriale della Regione Campania, nel rispetto delle disposizioni contenute nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 24 febbraio 2020, ai fini della successiva rendicontazione al Dipartimento della protezione civile, che provvede al trasferimento delle somme necessarie per la liquidazione dei rimborsi spettanti.
  20. \r\n\t
  21. Il Dipartimento della protezione civile provvede all’istruttoria ed alla liquidazione dei rimborsi dei benefici richiesti ai sensi del comma 9, per gli interventi effettuati dalle Organizzazioni di Volontariato di protezione civile iscritte nell’elenco centrale.
  22. \r\n\t
  23. Le Regioni e le Province autonome intervenute a supporto della Regione Campania con squadre di volontari afferenti ad Organizzazioni di Volontariato di protezione civile iscritte nei rispettivi elenchi territoriali, nel rispetto delle disposizioni contenute nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 24 febbraio 2020, provvedono all'istruttoria per la liquidazione dei rimborsi dei benefici richiesti ai sensi del comma 9. Gli esiti dell'istruttoria sono trasmessi al Dipartimento della protezione civile che provvede al trasferimento, alle Regioni ed alle Province autonome interessate, delle somme necessarie per la liquidazione dei rimborsi spettanti.
  24. \r\n\t
  25. L’impiego dei volontari nelle attività di sopralluogo e supporto operativo di cui all’articolo 1, può essere autorizzato anche in deroga ai limiti temporali di impiego previsti all’articolo 39, comma 3, del decreto legislativo n.1 del 2018.
  26. \r\n
\r\n\r\n

 

\r\n\r\n

ART. 4
\r\n(Formazione dei tecnici)

\r\n\r\n
    \r\n\t
  1. Al fine di garantire l’uniformità nello svolgimento delle attività di sopralluogo cui all’articolo 1, i tecnici rilevatori di cui all’articolo 2 partecipano a corsi di formazione coordinati dal Dipartimento della protezione civile e svolti con il supporto dei Centri di competenza, per la compilazione delle schede di cui all’articolo 1 e per l’utilizzo degli eventuali applicativi informatici disponibili.
  2. \r\n\t
  3. I tecnici rilevatori non abilitati ai sensi del DPCM 8 luglio 2014 di cui all’articolo 2, comma 2, partecipano anche a corsi di formazione, coordinati dal Dipartimento della protezione civile con il supporto della Regione Campania, relativamente al funzionamento del Servizio Nazionale della Protezione Civile e al modello di intervento in emergenza, nonché in materia di responsabilità del tecnico rilevatore in emergenza e delle misure generali e specifiche per la tutela e sicurezza degli operatori.
  4. \r\n
\r\n\r\n

ART. 5
\r\n(Risorse finanziarie)

\r\n\r\n
    \r\n\t
  1. Agli oneri connessi all’attuazione della presente ordinanza, ad eccezione di quanto previsto al comma 3 dell’articolo 1 e al comma 4 dell’articolo 2, si provvede a carico delle risorse stanziate dall’articolo 2, comma 3, lettera b) del decreto-legge n. 140/2023, nel limite massimo di 1.600.000,00 euro a valere sulle disponibilità di cui alla lettera a) del paragrafo 3.5 “Risorse economiche per la misura”, del piano straordinario richiamato in premessa.
  2. \r\n\t
  3. Agli oneri connessi all’attuazione del comma 4 dell’articolo 2 della presente ordinanza si provvede a carico delle citate risorse stanziate dall’articolo 2, comma 3, lettera b) del decreto-legge n. 140/2023 a valere sulle disponibilità di cui alle lettere b) e c) del paragrafo 3.5 “Risorse economiche per la misura”, del piano straordinario richiamato in premessa, mediante accordi tra il Dipartimento della protezione civile e i Centri di competenza ReLUIS e PLINIVS.
  4. \r\n\t
  5. Agli oneri connessi all’attuazione del comma 3 dell’articolo 1 della presente ordinanza si provvede a carico delle citate risorse stanziate dall’articolo 2, comma 3, lettera b) del decreto-legge n. 140/2023 a valere sulle disponibilità di cui alla lettera b) del paragrafo 3.5 “Risorse economiche per la misura”, del piano straordinario richiamato in premessa, mediante accordo tra il Dipartimento della protezione civile e il Centro di competenza ReLUIS.
    \r\n\t 
  6. \r\n
\r\n\r\n

ART. 6
\r\n(Norme di rinvio)

\r\n\r\n
    \r\n\t
  1. Per quanto non espressamente previsto in termini procedurali nella presente ordinanza si rinvia al piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico, approvato con decreto del Ministro per la protezione civile e del mare 26 febbraio 2024 di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
  2. \r\n
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La presente ordinanza sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

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Roma, 16 marzo 2024

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IL CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
\r\nFabrizio Curcio

\r\n"},"field_abstract":{"processed":"

Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 83 del 9 aprile 2024

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Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 83 del 9 aprile 2024

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IL MINISTRO PER LA PROTEZIONE CIVILE E LE POLITICHE DEL MARE
\nDI CONCERTO CON IL MINISTRO DEL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

\n

VISTO il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, recante “Codice della protezione civile”;

\n

VISTO il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 17 gennaio 2018 emanato di concerto con il Ministro dell’interno e con il Capo del Dipartimento della protezione civile, con il quale è stato aggiornato il testo delle norme tecniche per le costruzioni;

\n

VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004 recante «Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile» e successive modificazioni e integrazioni;

\n

VISTO, in particolare, il punto 3 della suddetta direttiva, che stabilisce i compiti, le funzioni e l'organizzazione della rete dei Centri funzionali per le finalità di protezione civile e dei Centri di competenza;

\n

VISTO il decreto-legge 28 aprile 2009 n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77 e, in particolare, l’articolo 11, con il quale viene istituito un Fondo per la prevenzione del rischio sismico, nonché le ordinanze di protezione civile di attuazione del medesimo Fondo;

\n

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 settembre 2012, recante la definizione dei principi per l’individuazione e il funzionamento dei Centri di competenza e successive modifiche e integrazioni; VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 gennaio 2014, recante “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”;

\n

VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio 8 luglio 2014 recante “Istituzione del Nucleo Tecnico Nazionale (NTN) per il rilievo del danno e la valutazione di agibilità nell'emergenza post-sismica e approvazione dell'aggiornamento del modello per il rilevamento dei danni, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell'emergenza post-sismica e del relativo manuale di compilazione”;

\n

VISTE le Indicazioni operative del DPC prot. 57046 del 29 ottobre 2020, per la formazione dei tecnici della pubblica amministrazione, delle organizzazioni di volontariato e professionisti iscritti agli albi di ordini e collegi, nell’ambito della “Valutazione dell’impatto, censimento dei danni e rilievo dell’agibilità post-sisma sulle strutture pubbliche e private e sugli edifici di interesse culturale”;

\n

VISTE le Indicazioni operative del DPC prot. 7761 del 12 febbraio 2021, per il raccordo e il coordinamento delle attività di sopralluogo tecnico, nell’ambito della “Valutazione dell’impatto, censimento dei danni e rilievo dell’agibilità post-sisma sulle strutture pubbliche e private e sugli edifici di interesse culturale”.

\n

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 10 novembre 2022, con il quale al Ministro senza portafoglio sen. Nello Musumeci, è stato conferito l’incarico per la protezione civile e le politiche del mare;

\n

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 12 novembre 2022, con il quale sono state delegate al Ministro senza portafoglio sen. Nello Musumeci, le funzioni del Presidente del Consiglio dei ministri ivi indicate, con particolare riferimento all’articolo 2 concernente la delega di funzioni in materia di protezione civile;

\n

VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 8 febbraio 2023 recante “Composizione e modalità di funzionamento della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi di cui all'articolo 20 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1.”;

\n

VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 31 agosto 2023 recante “Nomina dei componenti della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi di cui all'articolo 20 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, in attuazione dell’articolo 2, comma 5 del decreto del Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare 8 febbraio 2023.”;

\n

VISTO il decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei”, che prevede misure urgenti per fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della Città metropolitana di Napoli;

\n

VISTO l’articolo 2, comma 1 del citato decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, ai sensi del quale il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, anche avvalendosi del Consiglio superiore dei lavori pubblici, coordini il concorso della Regione Campania, della Città metropolitana di Napoli, dei comuni interessati e dei centri di competenza di cui all’articolo 21 del Codice di protezione civile; ai fini della la predisposizione e attuazione di un Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei da approvarsi con decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con il Presidente della regione Campania e sentiti la Città metropolitana di Napoli e i Sindaci dei comuni interessati, sulla base di una proposta tecnica formulata dal Dipartimento della protezione civile;

\n

VISTO il medesimo articolo 2, comma 1 del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, che dispone che il citato Piano straordinario sia finalizzato a: a) uno studio di microzonazione sismica; b) un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, finalizzata all'individuazione di idonee misure di mitigazione e alla stima del relativo fabbisogno finanziario; c) un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia pubblica e, all'esito, un primo piano di misure per la relativa mitigazione, con apposito cronoprogramma, per la cui esecuzione possono essere attivati accordi con i competenti ordini professionali al fine di assicurare tempi certi, omogeneità e celerità dell'attuazione e che prevede che nel suddetto siano altresì disciplinate le modalità di monitoraggio e di revoca in caso di mancato rispetto dei relativi cronoprogrammi; d) un programma di implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture;

\n

VISTO il medesimo articolo 2, comma 4 del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, che per l’attuazione del citato Piano straordinario il Dipartimento della protezione civile si avvalga di una struttura temporanea di supporto;

\n

VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare dell’8 novembre 2023 istitutivo della Struttura temporanea di supporto al Dipartimento della protezione civile ai sensi dell’articolo 2, comma 4, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140;

\n

TENUTO CONTO della prima delimitazione speditiva della zona di intervento, operata dal Dipartimento della protezione civile, ai sensi dell’articolo 2, comma 2 del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, approvata dalla Commissione Grandi Rischi di cui all’articolo 20 del decreto legislativo n. 1 del 2018, nella seduta congiunta dei settori Sismico e Vulcanico del 3 novembre 2023;

\n

ATTESO che la perimetrazione di tale area di intervento, basata su parametri fisici e scientifici, è stata successivamente ridefinita e regolarizzata, anche in base ai confini amministrativi, da parte dei medesimi Comuni interessati e della Città metropolitana di Napoli, in raccordo con la Regione Campania e il Dipartimento della protezione civile ed è stata trasmessa dalla citata Città metropolitana con nota acquisita al protocollo dipartimentale al n. 66862 del 27 dicembre 2023;

\n

CONSIDERATO che la suddetta area include parte dei Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli (in particolare, con riferimento al Comune di Napoli, il Quartiere di Bagnoli all’interno della municipalità di Fuorigrotta-Bagnoli e porzione delle municipalità di Soccavo/Pianura e di Posillipo);

\n

ATTESA la necessità di procedere all’approvazione del Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico nella suddetta area dei Campi Flegrei;

\n

ATTESA la necessità di non creare disomogeneità di trattamento tra cittadini residenti in immobili ad uso residenziale di proprietà privata e cittadini residenti in immobili ad uso residenziale di proprietà pubblica, e di far rientrare, d’intesa con la Regione Campania, all’interno delle attività di analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia privata di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b) del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, anche gli edifici residenziali afferenti all’ACER (Agenzia Campana per l’edilizia residenziale);

\n

TENUTO CONTO che il Dipartimento della protezione civile, ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, primo capoverso, ha acquisito da parte dei soggetti di cui al comma 1 dell’articolo 2, con numero di protocollo dipartimentale 67221 del 28 dicembre 2023, le informazioni ad oggi disponibili sugli edifici di proprietà pubblica censiti all’interno della zona di intervento, in merito agli interventi e alle opere in corso o già attuati, nonché ai finanziamenti a valere sulle risorse pubbliche per tali finalità;

\n

TENUTO CONTO che l’articolo 2, comma 3, del citato decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, con riferimento alle attività di cui al comma 1, lettera b), prevede che il piano straordinario sia realizzato mediante procedure semplificate che non hanno il valore di verifica sismica ai sensi delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 17 gennaio 2018, individuate dal Capo del Dipartimento della protezione civile, con apposita ordinanza, d’intesa con la Regione Campania, con efficacia dalla data di adozione, in deroga ad ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle norme dell'Unione europea;

\n

TENUTO CONTO del contributo fornito dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e dai centri di competenza indicati al comma 1 dell’articolo 2 del citato decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, per la predisposizione del piano di cui trattasi;

\n

VISTA la nota della Città metropolitana di Napoli del 2 gennaio 2024, con la quale l’Ente comunica di non avere osservazioni relativamente alla proposta del piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei;

\n

VISTA la nota del Comune di Pozzuoli del 2 gennaio 2024, con la quale sono state trasmesse le osservazioni relativamente alla proposta del piano straordinario di cui trattasi;

\n

VISTA la comunicazione del Comune di Napoli acquisita dal Dipartimento della protezione civile in data 2 gennaio 2024, con la quale sono state trasmesse le osservazioni relativamente alla proposta del Piano straordinario di cui trattasi

\n

VISTE le note del 3 gennaio 2024 con la quale il Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso la proposta di Piano straordinario di cui trattasi alla Regione Campania, ai Comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli; nonché alla Città metropolitana di Napoli;

\n

ACQUISITA l’intesa del Presidente della Regione Campania in data 5 gennaio 2024;

\n

DI CONCERTO con il Ministro dell’economia e delle finanze;

\n

DECRETA

\n

ART. 1
\n(Approvazione del Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei)

\n
  1.  Ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n.183, è approvato il Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei riportato nell’allegato 1 che forma parte integrante del presente decreto.
  2. \n

ART. 2
\n(Attuazione del Piano straordinario)

\n
  1. All’attuazione del Piano straordinario in allegato 1 al presente decreto provvede il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri che, anche avvalendosi del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, coordina il concorso della Regione Campania, della Città Metropolitana di Napoli, dei Comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, dei centri di competenza individuati dall’articolo2, comma 1, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, e degli altri soggetti responsabili delle linee di attività specificati nel Piano medesimo.
  2. \n

ART. 3
\n(Aspetti finanziari)

\n
  1.  All’attuazione del presente Piano si provvede nei limiti delle risorse previste allo scopo a legislazione vigente, ivi incluse quelle di cui all’articolo 2 del decreto legge n.140/2023, convertito in legge n. 183/2023.
  2. \n
  3. Ferme restando e nei limiti delle assegnazioni massime dettate per le singole finalità di cui all’articolo 2, comma 3, del citato decreto-legge n. 140/2023, il Dipartimento della protezione civile è autorizzato a rimodulare le somme destinate alle specifiche misure di dettaglio individuate nel Piano sulla base delle effettive necessità.
  4. \n

Il presente decreto sarà trasmesso agli organi di controllo per la registrazione e sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

\n

Roma, 26 febbraio 2024

\n

IL MINISTRO PER LA PROTEZIONE CIVILE E LE POLITICHE DEL MARE
\nNello Musumeci

\n

IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
\nGiancarlo Giorgetti

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IL MINISTRO PER LA PROTEZIONE CIVILE E LE POLITICHE DEL MARE
\r\nDI CONCERTO CON IL MINISTRO DEL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

\r\n\r\n

VISTO il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, recante “Codice della protezione civile”;

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 17 gennaio 2018 emanato di concerto con il Ministro dell’interno e con il Capo del Dipartimento della protezione civile, con il quale è stato aggiornato il testo delle norme tecniche per le costruzioni;

\r\n\r\n

VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004 recante «Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile» e successive modificazioni e integrazioni;

\r\n\r\n

VISTO, in particolare, il punto 3 della suddetta direttiva, che stabilisce i compiti, le funzioni e l'organizzazione della rete dei Centri funzionali per le finalità di protezione civile e dei Centri di competenza;

\r\n\r\n

VISTO il decreto-legge 28 aprile 2009 n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77 e, in particolare, l’articolo 11, con il quale viene istituito un Fondo per la prevenzione del rischio sismico, nonché le ordinanze di protezione civile di attuazione del medesimo Fondo;

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 settembre 2012, recante la definizione dei principi per l’individuazione e il funzionamento dei Centri di competenza e successive modifiche e integrazioni; VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 gennaio 2014, recante “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”;

\r\n\r\n

VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio 8 luglio 2014 recante “Istituzione del Nucleo Tecnico Nazionale (NTN) per il rilievo del danno e la valutazione di agibilità nell'emergenza post-sismica e approvazione dell'aggiornamento del modello per il rilevamento dei danni, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell'emergenza post-sismica e del relativo manuale di compilazione”;

\r\n\r\n

VISTE le Indicazioni operative del DPC prot. 57046 del 29 ottobre 2020, per la formazione dei tecnici della pubblica amministrazione, delle organizzazioni di volontariato e professionisti iscritti agli albi di ordini e collegi, nell’ambito della “Valutazione dell’impatto, censimento dei danni e rilievo dell’agibilità post-sisma sulle strutture pubbliche e private e sugli edifici di interesse culturale”;

\r\n\r\n

VISTE le Indicazioni operative del DPC prot. 7761 del 12 febbraio 2021, per il raccordo e il coordinamento delle attività di sopralluogo tecnico, nell’ambito della “Valutazione dell’impatto, censimento dei danni e rilievo dell’agibilità post-sisma sulle strutture pubbliche e private e sugli edifici di interesse culturale”.

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 10 novembre 2022, con il quale al Ministro senza portafoglio sen. Nello Musumeci, è stato conferito l’incarico per la protezione civile e le politiche del mare;

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 12 novembre 2022, con il quale sono state delegate al Ministro senza portafoglio sen. Nello Musumeci, le funzioni del Presidente del Consiglio dei ministri ivi indicate, con particolare riferimento all’articolo 2 concernente la delega di funzioni in materia di protezione civile;

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 8 febbraio 2023 recante “Composizione e modalità di funzionamento della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi di cui all'articolo 20 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1.”;

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VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare 31 agosto 2023 recante “Nomina dei componenti della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi di cui all'articolo 20 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, in attuazione dell’articolo 2, comma 5 del decreto del Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare 8 febbraio 2023.”;

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VISTO il decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei”, che prevede misure urgenti per fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della Città metropolitana di Napoli;

\r\n\r\n

VISTO l’articolo 2, comma 1 del citato decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, ai sensi del quale il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, anche avvalendosi del Consiglio superiore dei lavori pubblici, coordini il concorso della Regione Campania, della Città metropolitana di Napoli, dei comuni interessati e dei centri di competenza di cui all’articolo 21 del Codice di protezione civile; ai fini della la predisposizione e attuazione di un Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei da approvarsi con decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con il Presidente della regione Campania e sentiti la Città metropolitana di Napoli e i Sindaci dei comuni interessati, sulla base di una proposta tecnica formulata dal Dipartimento della protezione civile;

\r\n\r\n

VISTO il medesimo articolo 2, comma 1 del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, che dispone che il citato Piano straordinario sia finalizzato a: a) uno studio di microzonazione sismica; b) un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, finalizzata all'individuazione di idonee misure di mitigazione e alla stima del relativo fabbisogno finanziario; c) un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia pubblica e, all'esito, un primo piano di misure per la relativa mitigazione, con apposito cronoprogramma, per la cui esecuzione possono essere attivati accordi con i competenti ordini professionali al fine di assicurare tempi certi, omogeneità e celerità dell'attuazione e che prevede che nel suddetto siano altresì disciplinate le modalità di monitoraggio e di revoca in caso di mancato rispetto dei relativi cronoprogrammi; d) un programma di implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture;

\r\n\r\n

VISTO il medesimo articolo 2, comma 4 del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, che per l’attuazione del citato Piano straordinario il Dipartimento della protezione civile si avvalga di una struttura temporanea di supporto;

\r\n\r\n

VISTO il decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare dell’8 novembre 2023 istitutivo della Struttura temporanea di supporto al Dipartimento della protezione civile ai sensi dell’articolo 2, comma 4, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140;

\r\n\r\n

TENUTO CONTO della prima delimitazione speditiva della zona di intervento, operata dal Dipartimento della protezione civile, ai sensi dell’articolo 2, comma 2 del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, approvata dalla Commissione Grandi Rischi di cui all’articolo 20 del decreto legislativo n. 1 del 2018, nella seduta congiunta dei settori Sismico e Vulcanico del 3 novembre 2023;

\r\n\r\n

ATTESO che la perimetrazione di tale area di intervento, basata su parametri fisici e scientifici, è stata successivamente ridefinita e regolarizzata, anche in base ai confini amministrativi, da parte dei medesimi Comuni interessati e della Città metropolitana di Napoli, in raccordo con la Regione Campania e il Dipartimento della protezione civile ed è stata trasmessa dalla citata Città metropolitana con nota acquisita al protocollo dipartimentale al n. 66862 del 27 dicembre 2023;

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CONSIDERATO che la suddetta area include parte dei Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli (in particolare, con riferimento al Comune di Napoli, il Quartiere di Bagnoli all’interno della municipalità di Fuorigrotta-Bagnoli e porzione delle municipalità di Soccavo/Pianura e di Posillipo);

\r\n\r\n

ATTESA la necessità di procedere all’approvazione del Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico nella suddetta area dei Campi Flegrei;

\r\n\r\n

ATTESA la necessità di non creare disomogeneità di trattamento tra cittadini residenti in immobili ad uso residenziale di proprietà privata e cittadini residenti in immobili ad uso residenziale di proprietà pubblica, e di far rientrare, d’intesa con la Regione Campania, all’interno delle attività di analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia privata di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b) del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, anche gli edifici residenziali afferenti all’ACER (Agenzia Campana per l’edilizia residenziale);

\r\n\r\n

TENUTO CONTO che il Dipartimento della protezione civile, ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, primo capoverso, ha acquisito da parte dei soggetti di cui al comma 1 dell’articolo 2, con numero di protocollo dipartimentale 67221 del 28 dicembre 2023, le informazioni ad oggi disponibili sugli edifici di proprietà pubblica censiti all’interno della zona di intervento, in merito agli interventi e alle opere in corso o già attuati, nonché ai finanziamenti a valere sulle risorse pubbliche per tali finalità;

\r\n\r\n

TENUTO CONTO che l’articolo 2, comma 3, del citato decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, con riferimento alle attività di cui al comma 1, lettera b), prevede che il piano straordinario sia realizzato mediante procedure semplificate che non hanno il valore di verifica sismica ai sensi delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 17 gennaio 2018, individuate dal Capo del Dipartimento della protezione civile, con apposita ordinanza, d’intesa con la Regione Campania, con efficacia dalla data di adozione, in deroga ad ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle norme dell'Unione europea;

\r\n\r\n

TENUTO CONTO del contributo fornito dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e dai centri di competenza indicati al comma 1 dell’articolo 2 del citato decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, per la predisposizione del piano di cui trattasi;

\r\n\r\n

VISTA la nota della Città metropolitana di Napoli del 2 gennaio 2024, con la quale l’Ente comunica di non avere osservazioni relativamente alla proposta del piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei;

\r\n\r\n

VISTA la nota del Comune di Pozzuoli del 2 gennaio 2024, con la quale sono state trasmesse le osservazioni relativamente alla proposta del piano straordinario di cui trattasi;

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VISTA la comunicazione del Comune di Napoli acquisita dal Dipartimento della protezione civile in data 2 gennaio 2024, con la quale sono state trasmesse le osservazioni relativamente alla proposta del Piano straordinario di cui trattasi

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VISTE le note del 3 gennaio 2024 con la quale il Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso la proposta di Piano straordinario di cui trattasi alla Regione Campania, ai Comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli; nonché alla Città metropolitana di Napoli;

\r\n\r\n

ACQUISITA l’intesa del Presidente della Regione Campania in data 5 gennaio 2024;

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DI CONCERTO con il Ministro dell’economia e delle finanze;

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DECRETA

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ART. 1
\r\n(Approvazione del Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei)

\r\n\r\n
    \r\n\t
  1.  Ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n.183, è approvato il Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei riportato nell’allegato 1 che forma parte integrante del presente decreto.
  2. \r\n
\r\n\r\n

ART. 2
\r\n(Attuazione del Piano straordinario)

\r\n\r\n
    \r\n\t
  1. All’attuazione del Piano straordinario in allegato 1 al presente decreto provvede il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri che, anche avvalendosi del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, coordina il concorso della Regione Campania, della Città Metropolitana di Napoli, dei Comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, dei centri di competenza individuati dall’articolo2, comma 1, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, e degli altri soggetti responsabili delle linee di attività specificati nel Piano medesimo.
  2. \r\n
\r\n\r\n

ART. 3
\r\n(Aspetti finanziari)

\r\n\r\n
    \r\n\t
  1.  All’attuazione del presente Piano si provvede nei limiti delle risorse previste allo scopo a legislazione vigente, ivi incluse quelle di cui all’articolo 2 del decreto legge n.140/2023, convertito in legge n. 183/2023.
  2. \r\n\t
  3. Ferme restando e nei limiti delle assegnazioni massime dettate per le singole finalità di cui all’articolo 2, comma 3, del citato decreto-legge n. 140/2023, il Dipartimento della protezione civile è autorizzato a rimodulare le somme destinate alle specifiche misure di dettaglio individuate nel Piano sulla base delle effettive necessità.
  4. \r\n
\r\n\r\n

Il presente decreto sarà trasmesso agli organi di controllo per la registrazione e sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

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Roma, 26 febbraio 2024

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IL MINISTRO PER LA PROTEZIONE CIVILE E LE POLITICHE DEL MARE
\r\nNello Musumeci

\r\n\r\n

IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
\r\nGiancarlo Giorgetti

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Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 90 del 17 aprile 2024

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Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 90 del 17 aprile 2024

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In relazione a quanto previsto dall’art. 4 del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140 recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”, si trasmette il documento di Pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo elaborato in raccordo con la Regione Campania, con la Prefettura – UTG di Napoli e con gli enti e le amministrazioni territoriali interessate.

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La pianificazione in oggetto costituisce il riferimento in cui vengono definite la strategia generale e le principali azioni operative di livello nazionale, regionale e locale finalizzate anche ad un eventuale intervento nazionale sul territorio interessato. I contenuti riportati nel documento rappresentano, quindi, anche un riferimento per l’intervento delle componenti e delle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile.

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Il carattere speditivo della pianificazione è tale da non rappresentare esaustivamente le esigenze operative che potrebbero occorrere al manifestarsi di un evento emergenziale. Infatti, le procedure riportate nel documento, sono quelle ritenute più rispondenti agli scenari operativi ipotizzati, che prevedono la conseguente risposta all’emergenza che ciascuna componente, richiamata nel documento, attua in funzione delle proprie responsabilità e competenze. Tale risposta potrà variare in relazione ai reali effetti che si manifestano a seguito dei possibili eventi connessi al bradisismo.

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Il documento non sostituisce le pianificazioni di protezione civile vigenti redatte dai diversi livelli di competenza e responsabilità che dovranno essere aggiornate e integrate, laddove necessario, tenendo conto di quanto previsto nella presente pianificazione per favorire la necessaria integrazione delle attività operative.

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IL CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
\nFabrizio Curcio

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In relazione a quanto previsto dall’art. 4 del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140 recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”, si trasmette il documento di Pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo elaborato in raccordo con la Regione Campania, con la Prefettura – UTG di Napoli e con gli enti e le amministrazioni territoriali interessate.

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La pianificazione in oggetto costituisce il riferimento in cui vengono definite la strategia generale e le principali azioni operative di livello nazionale, regionale e locale finalizzate anche ad un eventuale intervento nazionale sul territorio interessato. I contenuti riportati nel documento rappresentano, quindi, anche un riferimento per l’intervento delle componenti e delle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile.

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Il carattere speditivo della pianificazione è tale da non rappresentare esaustivamente le esigenze operative che potrebbero occorrere al manifestarsi di un evento emergenziale. Infatti, le procedure riportate nel documento, sono quelle ritenute più rispondenti agli scenari operativi ipotizzati, che prevedono la conseguente risposta all’emergenza che ciascuna componente, richiamata nel documento, attua in funzione delle proprie responsabilità e competenze. Tale risposta potrà variare in relazione ai reali effetti che si manifestano a seguito dei possibili eventi connessi al bradisismo.

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Il documento non sostituisce le pianificazioni di protezione civile vigenti redatte dai diversi livelli di competenza e responsabilità che dovranno essere aggiornate e integrate, laddove necessario, tenendo conto di quanto previsto nella presente pianificazione per favorire la necessaria integrazione delle attività operative.

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IL CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
\r\nFabrizio Curcio

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